
A dieci anni dalla prima edizione di Sociologia dello spazio, dell’ambiente e del territorio, vede la luce questa nuova versione ampiamente rivisitata, aggiornata e integrata da tematiche emergenti.
cod. 1561.99
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A dieci anni dalla prima edizione di Sociologia dello spazio, dell’ambiente e del territorio, vede la luce questa nuova versione ampiamente rivisitata, aggiornata e integrata da tematiche emergenti.
cod. 1561.99
Il termine ghetto ha assunto sempre più una sua connotazione emotiva che assume i contorni di una vera e propria eccezionalità e morbosità sociale. A partire da una sintetica rassegna della lunga tradizione sociologica si propone una riflessione introduttiva orientata ad analizzare quanto di evocativo si associ al ghetto. Ciò svela il suo potenziale retorico e stigmatizzante. Inoltre, il ghetto nella sua articolazione urbana e/o rurale mostra di essere l’esito di politiche di esclusione, come individuato dall’estesa letteratura sociologica nordamericana sul tema.
Modelli e buone pratiche per ripensare lo sviluppo locale
Seguendo una prospettiva interdisciplinare e di “ricercazione” che va dalla sociologia dello sviluppo locale all’antropologia urbana, dalla psicologia applicata ai contesti urbani al marketing d’area, il volume apre nuove prospettive circa gli scenari futuri dello sviluppo locale, partendo da indirizzi teorici per arrivare alla descrizione e alla comprensione di casi concreti, tra buone pratiche ed esperimenti fallimentari.
cod. 1791.13
Vita quotidiana e rappresentazioni degli immigrati in un quartiere di Milano
Peculiarità e dinamiche di una delle zone di Milano maggiormente coinvolte dalla presenza di migranti. In un contesto di questo genere la presenza immigrata svolge un ruolo di rilievo nelle dinamiche sociali ed economiche che interessano il territorio: essa si qualifica, anzitutto, in virtù del proprio carattere “eccessivo”, quantomeno agli occhi dei locali. Questo carattere “eccessivo” contribuisce al vissuto “autoctono” di un’invasione dei propri spazi di vita.
cod. 1520.627
Il presente articolo propone una serie di preliminari riflessioni sul mix sociale quale introduzione alla successiva sezione tematica. La questione relativa agli esiti della prossimità sociale e spaziale tra le differenze non è certo estranea alla tradizione sociologica. Tuttavia, negli ultimi vent’anni la problematica del mix è tornata ad essere centrale come dispositivo di governo nelle aree metropolitane nordamericane ed europee. Nella attuale configurazione neoliberale del welfare state, e quello specificatamente abitativo, in termini territoriali tale aspetto ha assunto una preminenza nelle politiche urbane. La promozione a livello di quartiere del social mix attraverso la coabitazione con segmenti di popolazione caratterizzati da maggiori risorse sociali, economiche e culturali raffigura una strategia assai diffusa nel contrasto alla crescente marginalizzazione e segregazione dei gruppi sociali ed etnici più vulnerabili. Gli effetti di questa impostazione risultano deboli rispetto agli obiettivi previsti. In tal senso, la logica del social mix appare viziata da una retorica dell’azione pubblica in cerca di legittimità che occulta i processi di disuguaglianza e da una visione deterministica sui rapporti tra spazio e società. Da queste criticità è necessario partire per comprendere le effettive potenzialità del social mix quale vettore di mutamento.
Partendo da un discorso generale sull’ambiguo rapporto tra politiche neoliberali, questione abitativa e segregazione in Europa, prendiamo in considerazione il caso italiano, esaminando in primo luogo le caratteristiche del welfare abitativo per metterne in luce le variabili rilevanti nella spiegazione dei fenomeni di segregazione. Ci focalizziamo infine sul caso milanese, con un’analisi dei processi di segregazione e delle limitate e ambivalenti risposte pubbliche, interpretate sempre alla luce del discorso neoliberale sulla città impostosi negli ultimi anni.
L’esito di ricerche empiriche e riflessioni teoriche sul tema della convivenza interetnica nei contesti urbani in Italia. Le analisi proposte nel libro raffigurano un viaggio sociologico e antropologico assai significativo del cambiamento in atto nelle nostre città e delle possibilità che si offrono per favorire politiche d’integrazione a livello locale.
cod. 1144.1.34
In questo breve saggio, ci proponiamo qualche riflessione sui rapporti tra le trasformazioni spaziali e territoriali che accompagnano le dinamiche della globalizzazione, a partire da una serie di approcci teorici, e i conflitti ambientali, con particolare attenzione alla dimensione locale - evidenziando peraltro il rilievo e le potenzialità di tali conflitti nei nuovi scenari disegnati dalle politiche neoliberali. Alla luce di quanto precedentemente esposto, nell'ultimo paragrafo conduciamo un'analisi critica del concetto di Nimby, a partire dalla facilità con cui funge da dispositivo retorico funzionale alla smobilitazione del conflitto stesso. La nostra analisi, in particolare, è centrata su due aspetti che la retorica "anti- Nimb" (nel suo proporsi come presunta "retorica del fare" nel "paese dei veti"): in primo luogo, l’assunto del carattere egoistico e "particolaristico" delle opposizioni locali, contro un presunto interesse generale e, in secondo luogo, il presunto carattere "irrazionale" ed "emotivo" di reazioni che sembrano scontrarsi con una presunta "oggettività" e "imparzialità" dei saperi esperti messi in campo - quasi come se questi non fossero inseriti in una rete di interessi e relazioni contestuali che contribuiscono a spiegarne l’affidabilità.
Il volume analizza il fenomeno del terrorismo urbano in termini di minaccia concreta e di possibile risposta da parte sia dei cittadini sia delle autorità competenti. Attraverso approcci che vanno dalla sociologia alla psicologia, dal crisis management alla criminologia, ci si interroga sulle pratiche apprese e sulle forme assunte dal terrorismo di matrice islamica, per definire nuovi approcci strategici di intervento.
cod. 2000.1206
Il caso di Limbiate
L’esperienza di Limbiate, una città della futura provincia di Monza e Brianza che ha sperimentato diverse forme di progettazione partecipata per: il Piano dei Servizi, il programma di Contratto di Quartiere II, la certificazione EMAS, l’Agenda 21, accompagnate da interventi sociali, fra cui la sperimentazione del Reddito Minimo di Inserimento.
cod. 1520.596
Mutamento sociale, convivenza interetnica e percezioni urbane nei quartieri popolari di Milano
cod. 1520.411
Le città italiane tra spazio fisico e spazio socio-culturale
I contributi di analisi alla base dell’individuazione delle città coinvolte nella ricerca sulla distanza sociale: Milano, Genova, Roma, Napoli, Bari, Reggio Calabria, Messina e Palermo. Le analisi evidenziano una fortissima continuità storica che è a base di molte delle realtà urbane e metropolitane italiane, a tal punto che le strutturazioni della contemporaneità, urbanistiche ma anche qualitative di ceto e di dinamica sociale, sono a loro organicamente interconnesse.
cod. 1520.602.2
Città, culture, ambiente, governance, migranti
cod. 1561.68
cod. 1341.17
cod. 1520.462
cod. 575.11