L’Autore prende avvio da un’intuizione di W.R. Bion inerente il rapporto tra speranza e paura. Il suo discorso si snoda poi seguendo la traccia di interrogativi che emergono dalla disamina del concetto di speranza: esistono differenti forme di speranza? Tra queste ve ne è una che è maggiormente in grado di ‘resistere’ alla paura? Se E. Bloch pone Il principio di speranza al centro della coscienza anticipante dell’uomo, anche la paura può occupare un posto centrale in essa lavorando, però, in direzione opposta alla speranza e bloccando l’iniziativa dell’uomo? L’autore sostiene che la speranza e l’iniziativa dell’uomo possono essere bloccate dalla paura generata da un Super-Io crudele e persecu-torio che punisce severamente ogni più piccolo errore. Il terrore per la punizione del SuperIo inibisce il sentimento creativo della speranza perché per poter essere creativi ed usare la forza della speranza bisogna poter sbagliare senza conseguenze. La fede dell’analista in se stesso, nella psicoanalisi, nel paziente è essenziale per il radicamento di un atteggiamento del paziente orientato verso la speranza.