Nella fase aurorale della psichiatria complessi sono stati i rapporti tra i folli, le istituzioni a essi deputate e questo nuovo sapere medico. Per indagarli è necessario tornare alle origini dei manicomi e, nello specifico dell'Italia preunitaria, alle diverse esperienze che la divisione politica generava.

Questo libro propone la storia dell'Ospedale Psichiatrico di Ancona, nato tra '700 e '800 all'interno delle iniziative assistenziali dello Stato Pontificio. Esso ha conosciuto poi il fervore riformista del governo napoleonico e l'opera svolta con forte partecipazione da alcune figure non manageriali dell'alienismo ottocentesco. La seconda metà del XIX secolo lo vedeva accostarsi progressivamente alle acquisizioni tecnico-operative di una freniatria in fase di consolidamento, i cui destini si collegavano inevitabilmente a quelli dello stato unitario.

La ricostruzione di tali vicende e anche delle peculiarità che in esse ritroviamo, costituisce il tentativo di fornire un contributo, seppur limitato, al più ampio lavoro di rilettura della nascita della psichiatria italiana.

Gabriele Rocca, psichiatra e psicoterapeuta, ha svolto studi sulla storia delle istituzioni manicomiali con particolare riferimento al rapporto tra prassi psichiatrica e modelli teorici. Inoltre opera da anni nelle strutture psichiatriche dove svolge attività clinica e di ricerca in relazione alla presa in carico di pazienti gravi; su questi temi ha curato in collaborazione con altri il volume Il giudizio di gravità e gravosità in psichiatria (Angeli, 1995).