... un tempo, quando i padroni ballavano il minuetto e gli schiavi si radunavano intorno ad antichi riti ancestrali, accadeva che affascinanti eroine meticce e indomabili eroi di colore combattessero una battaglia senza quartiere per vedere riconosciuti i propri diritti di sangue africano. Le loro vittorie e le loro battaglie sono state riscritte e reinventate dagli scrittori francesi del Settecento per farne l'esempio di un tempo dei padroni - a loro parere - umano e vivibile. Seguendo le labili tracce di questo immaginario tanto improbabile quanto affascinante, ci imbattiamo in una manciata di coriandoli appena indicati nelle carte geografiche del XVIII secolo: le Antille Francesi. In queste isole, e attorno alla produzione della canna da zucchero, si sviluppa una società schiavista che basa il proprio potere su una concezione dello spazio, del tempo, delle relazioni umane che sfuggono ai cliché consumati della storia della colonizzazione. Viaggiatori, coloni, avvocati, filosofi raccontano questa storia conducendoci in un viaggio a ritroso che si trasforma, con il procedere della lettura, in un'occasione di incontro tra culture europee e africane.

Massimiliano Santoro (Milano, 1960) formatore e libero professionista, Ph. D. in antropologia socio-culturale dell'Europa moderna, ha lavorato con François Furet all'Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi. Collabora con l'università di Milano e svolge attività di consulenza e ricerca in ambiti transculturali. Autore di saggi e articoli scientifici, ha partecipato alla realizzazione del Dizionario Critico della Rivoluzione Francese.