Molto spesso ricorrono, negli scritti e nelle opere di architettura, analogie e riferimenti al costruito navale. Sono suggestioni, morfemi, memorie. Tutto ciò è però quasi sempre accennato ed i frammenti non sono ricomposti n modo organico o in un quadro di sintesi: è proprio questa lacuna che il volume si propone di colmare.

Al minuzioso ed attento lavoro di raccolta dei brani sparsi sul rapporto navi-case, esteso a vari campi del sapere e della tradizione, segue sempre la ricomposizione critica delle interferenze e dei rapporti di questi due ambiti in cui si è manifestata l'attività costruttiva dell'uomo, cercando tuttavia di sottrarsi all'enfasi analogica e al pericolo di accostamenti privi di inferenza.

L'indagine ha individuato alcuni caposaldi di riferimento e, per il loro tramite, interrelazioni che hanno comuni radici culturali, sociali, religiose che si esplicano nelle dimensioni della concretizzazione artistica, dell'astrazione scientifica, della significazione simbolica e della sapienza costruttiva.

Il volume offre inoltre il frutto di una ricognizione sulla città di Venezia e sul suo rapporto coi mare, mediato dall'Arsenale e dalla presenza, in città e terraferma, dagli arsenalotti. Un'identica concezione strutturale sembra in questo caso sorreggere, sia l'architettura navale sia quella civile; gli autori propongono per quest'ultima una originale chiave di lettura, non solo per ciò che si riferisce alle strutture lignee, ma anche all'intera struttura degli edifici, il che consente di capire più a fondo alcune ragioni dei magisteri costruttivi e di proporre possibili orientamenti sia per il progetto di recupero, sia per quello del nuovo.

Franco Laner è professore associato di Tecnologia dell'Architettura presso l'Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Ha svolto studi di frontiera applicativa sui laterizi, sul legno e sui problemi della sicurezza strutturale. Attualmente è impegnato in ricerche storiche sulle tecnologie costruttive, con l'intento di restituire l'evoluzione della concezione strutturale che ha sorretto la pratica e la tradizione. Fra i suoi lavori: Acqua alle corde!, e, in collaborazione con U. Barbisan, Terremoto e architettura e I secoli bui del terremoto (apparso in questa stessa collana).

Susanna de Gótzen, architetto, collabora presso lo I.U.A.V. al corso di Tecnologia dell'architettura. Ha in corso di stampa saggi sui temi del recupero del patrimonio edilizio.