II libro ricostruisce un percorso poco esplorato della storia istituzionale e del movimento di idee che sorse attorno al problema dell'educazione e della cura dei deficienti in Italia nell'arco temporale che va dal 1870 al 1910. È in quegli anni che si sviluppa, a livello nazionale, un ampio dibattito che coinvolge figure professionali diverse (psichiatri, medici, antropologi, pedagogisti, maestri) e dà vita alla fondazione della "Lega nazionale per la protezione dei fanciulli deficienti" e dei primi istituti medico-pedagogici.

La ricostruzione del fecondo intreccio di idee, professionalità e interessi, sviluppatosi attorno alla questione dei frenastenici, ha come punto d'osservazione privilegiato l'lstituto medico-pedagogico di Bologna che, per una fortunata convergenza di intenti sociali, interessi scientifici e iniziative private, può considerarsi un caso esemplare.

La ricognizione delle prime fasi d'avvio dell'lstituto e dell'attività scientifica e terapeutica svolta al suo interno diviene, dunque, l'occasione per illustrare un momento della cultura scientifica italiana particolarmente interessante per la messa a punto della fisionomia e dei primi sviluppi della psicologia sperimentale in Italia.

Valeria Paola Babini è ricercatrice presso il Dipartimento di filosofia dell'Università di Bologna. Autrice di numerosi saggi sulla storia delle scienze umane nel XIX secolo è coautrice dei due volumi Tra sapere e potere. La psichiatria italiana nella seconda metà dell'800 (Bologna, II Mulino, 1982) e La donna nelle scienze dell'uomo (Milano, Angeli, 1986). Più recentemente ha pubblicato La vita come invenzione. Motivi bergsoniani in psichiatria (Bologna, II Mulino, 1990) e un'antologia di scritti ottocenteschi sul tema del contagio psichico, La folie à deux (Chieti, Metis, 1992). Ha inoltre collaborato al volume IV della Storia delle scienze (Torino, Einaudi, 1994) per la parte relativa alla psichiatria.