Conservare o restaurare? Sono questi i termini sui quali oggi si va radicalizzando il dibattito sulla tutela dell'architettura, sebbene non manchino i tentativi di proporre una sorta di coincidenza/sovrapposizione degli estremi.

Ma l'interrogativo non è nuovo ed è chiaramente presente in quel secondo '800 durante il quale i nodi polemici sull'architettura ruotano attorno ai temi dello storicismo e della crisi dell'arte.

Restaurare o conservare sono, già a quel tempo, poli emergenti, fra i tanti, di una controversia che nasconde altri interrogativi, e Viollet-le-Duc, Ruskin, Morris e Boito sono tra i grandi protagonisti che colgono le più strette connessioni tra i problemi della tutela e quelli del sapere storico o del progettare.

Nella conflittualità di quelle posizioni sta probabilmente la stessa "origine" dell'odierno antagonismo tra "restauratori" e "conservatori".

"Restauro architettonico. Padri, teorie, immagini" è una proposta di approccio alla materia secondo questa chiave critico-storica, con un materiale sostanzialmente costituito dalla documentazione letteraria che gli stessi attori della tutela, direttamente o indirettamente coinvolti, ci hanno lasciato.

Non una tesi precostituita, dunque, ma un lavoro di "smontaggio del giocattolo", per scoprire i meccanismi e le relazioni che li legano; un impegno a capire dall'interno questa materia così poco studiata e capita.

Paolo Torsello insegna restauro dei monumenti presso l'Istituto universitario di architettura di Venezia.I suoi interessi sono orientati soprattutto verso i problemi storici e teorici della disciplina, oltre che verso le tecniche di analisi dell'architettura storica, con speciale riferimento alle metodologie del rilievo.

E' autore, fra l'altro, di "Misura e conservazione: tecniche di rilevamento" (Cluva, Venezia 1979) e "Il neoclassico nella Piazza. L'ala napoleonica e il Patriarcato", in Aa.Vv., "Piazza San Marco - l'architettura la storia le funzioni" (Marsilio, Padova, 1970).