In questo libro si analizza il ruolo della nozione di riferimento nella costituzione delle teorie linguistiche del significato. Le due principali alternative - che, rispettivamente, assumono, e negano una funzione cruciale della nozione nell'interpretazione nominale - sono considerate in relazione ad un'ampia letteratura logico - filosofica, ma, soprattutto, linguistica, sviluppandosi in una discussione approfondita della loro realizzazione nei diversi modelli teorici generativo - trasformazionale, semantico - generativo, semantico formale, pragmatico, testuale, fino alle recenti teorie "dinamiche" della rappresentazione del discorso.

Un confronto tra due diversi approcci all'interpretazione nominale è condotto valutando la loro capacità esplicativa rispetto ad un dominio empirico articolato che comprende fenomeni di ambiguità - le cosiddette "scope ambiguities" - e di ripresa anaforica.

Un'attenzione costante è rivolta ai riflessi dell'opposizione sul piano più generale - metodologico - ,entro cui le teorie linguistiche definiscono le loro assunzioni di base, le loro idealizzazioni, i loro obiettivi : una valutazione complessiva suggerirebbe di considerare i due approcci non tanto come modelli concorrenti su di uno stesso livello teorico, quanto piuttosto come modelli concorrenti su di uno stesso livello teorico, quanto piuttosto come modelli complementari, definiti a livelli distinti d'analisi, che realizzano gradi diversi d'astrazione dal "fatto" linguistico.

Gabriele Bersani Berselli (Bologna, 1956) ha studiato Filosofia presso l'università di Bologna, laureandosi in linguistica generale con Luigi Rosiello. Ha frequentato il corso di Dottorato di ricerca in linguistica presso l'Università di Pavia sotto la guida di Maria - Elisabeth Conte, Ha conseguendo il titolo nel 1994. Ha collaborato con la rivista "Lingua e Stile"