Quest'interpretazione del pensiero di Eduard Spranger, complessiva anche se attenta soprattutto alla portata ermeneutica delle sue indagini sulle scienze dello spirito, ci accosta ad un «classico» non solo della pedagogia e della psicologia umanistiche ma più i n generale della storia dello spirito tedesco. Attraverso un percorso teorico ed esistenziale che garantisce un punto di osservazione privilegiato sul pensiero del nostro secolo e sulle radici insieme storiche e teoriche della «crisi della cultura» occidentale, Spranger prende le distanze tanto dal positivismo quanto dagli esiti irrazionalistici dell'esistenzialismo e dello storicismo,cui oppone un'articolata filosofia dello spirito improntata alla grande tradizione idealistica e sorretta da una alquanto «inattuale» devozione al mondo. Pur con approdi via via diversi (filosofia della vita, personalismo dei valori e stilizzazione delle forme di vita, pedagogia della cultura, primato della coscienza etico-religiosa), al centro del suo neoumanesimo troviamo sempre l'irrinunciabile esigenza di un criterio pratico-teorico, di un "a priori normativo" del cosmo spirituale che, per quanto riflesso via via in prospettive storicamente mutevoli, garantisca l'omologia strutturale tra un individuo non eterodiretto e le strutture spirituali sovraindividuali di cui è parte.

Tonino Griffero (1958), professore di storia e filosofia nei licei, frequenta attualmente un corso di dottorato in Estetica. Autore di numerosi saggi incentrati su problemi ermeneutici apparsi sulla «Rivista di Estetica», «aut aut», «Cultura e scuola» e in volumi di miscellanea (tra gli altri: Il pensiero ermeneutico, Genova 1986; Ciò che l'autore non sa, Milano 1988), ha curato altri due volumi dedicati al pensiero di Spranger (E. Spranger, L'uomo estetico, Palermo 1990; Id., La teoria del comprendere e le scienze dello spirito, Torino 1990). t inoltre autore del libro Interpretare. L'ermeneutica di Emilio Betti e il suo contesto, Torino 1988.