Il contributo analizza le recenti dinamiche occupazionali italiane utilizzando classificazioni territoriali non standard ottenute come aggregazione di geografie funzionali: i Sistemi locali del lavoro (Sll). Le classificazioni non standard utilizzate, proposte dall’Istat, sono quella socio-demografica, per vocazione culturale e secondo la specializzazione produttiva prevalente. L’intento è appurare se queste prospettive territoriali lascino emergere continuità e discontinuità spaziali nelle dinamiche del mercato del lavoro altrimenti "imbrigliate" nelle divisioni amministrative classiche. Il periodo temporale di osservazione è il 2008-2017, trattato in due sotto periodi: 2008-2013 e 2014-2017 (pre e post crisi). I risultati ottenuti mostrano l’importanza di approcciare nuove classificazioni territoriali per lo studio dei fenomeni socio-economici che consentano di andare oltre i risultati che normalmente emergono utilizzando geografie amministrative "classiche".