Un suggestivo intreccio di evocazioni autobiografiche e di storia italiana di questo secolo, il libro di Vanna Vailati percorre le paure, le inquietudini e le speranze di chi ha vissuto gli anni della guerra da un osservatorio in cui i rumori della guerra giungevano ovattati e smorzati. Nel cuore della pianura lombarda sono descritti gli ultimi bagliori di una società aristocratica sopravvissuta con il suo stile e i suoi riti come un'isola felice, appena lambita dal ciclone che tuttavia si avvicinava con le incursioni su Milano, l'affluire degli sfollati, il fiammeggiare degli incendi sull'orizzonte notturno.

Nell'immediato dopoguerra, attraverso il filo dell'incontro con il maresciallo Badoglio, si sviluppava la vocazione dell'Autrice ad un impegno instancabile e appassionato per riscoprire, grazie all'analisi di documentazioni rese accessibili dopo l'apertura degli archivi angloamericani, i fili conduttori di avvenimenti decisivi per la nostra storia. Una ricerca resa ardua sia dai coinvolgimenti emotivi di chi è stato testimone di quegli anni, sia dalle nebbie delle propagande di guerra e delle fazioni in campo.

L'Autrice affronta anche una zona oscura della nostra storia militare, portando luce sulla vicenda di Caporetto, con lo scioglimento di un affaire che è stato al centro prima della cronaca e poi della saggistica caporettiana.

Vanna Vailati, una figura anomala di studiosa che opera al di fuori degli ambiti accademici, da biografa di Badoglio a saggista di storia militare e diplomatica, -ha pubblicato Badoglio racconta (1955), Badoglio risponde (1958), L'armistizio e il Regno del Sud (1970), La storia nascosta (1986).