Derrida tra differenza e trascendentale

Claudia Dovolich

Derrida tra differenza e trascendentale

Edizione a stampa

35,00

Pagine: 272

ISBN: 9788820494773

Edizione: 1a edizione 1995

Codice editore: 495.73

Disponibilità: Nulla

Nel corso degli ultimi anni è venuta emergendo, con sempre maggiore chiarezza, la centralità del pensiero di J. Derrida nel dibattito filosofico odierno. Attraverso un serrato confronto con alcuni degli autori più significativi del nostro secolo egli ci offre i mezzi per avviare la decostruzione del logocentrismo e, per suo tramite, di quella metafisica della presenza che ha determinato il privilegio assoluto della coscienza nell'epoca moderna.

Uno dei suoi primi obiettivi è stato quello di mostrare come la chiusura della filosofa rappresentativa apra al pensiero della differenza che si afferma in alternativa ad ogni opposizione dialettica della realtà come totalità complessiva e raccoglimento di un senso unitario. Questo non per una distruzione nichilistica della tradizione, ma per rinnovare il filosofare come interrogativo autentico radicalizzando le questioni del senso e del soggetto che sono al centro della riflessione contemporanea, perché anche se le risposte possono essere de-costruite le domande restano valide, ed anzi richiedono che la loro soluzione avvii la riunificazione dell'ambito teoretico e di quello pratico. Ciò ha condotto Derrida a spostare il suo interesse dall'interrogazione alla risposta, passando attraverso le tematiche della destinazione e dell'ascolto, silenzioso e ricettivo, che impegna immediatamente in una risposta ed in una prassi. Il suo impegno a produrre una pragmatica sviluppa in una direzione eticopolitica uno dei possibili sensi della de-costruzione. Torna in primo piano l'interesse per un soggetto che va interrogato e problematizzato, poiché dopo aver vissuto il passaggio dal cogito al Dasein è segnato dalla precarietà e chiamato a rispondere all'appello che gli proviene dall'altro, evidenziando la valenza etica del filosofare.

Claudia Dovolich è ricercatrice confermata presso il Dipartimento di Filosofia della Terza Università di Roma. I suoi interessi si incentrano attorno al tema della soggettività come scaturisce dalle analisi di Nietzsche, Freud, Heidegger e dagli sviluppi francesi della fenomenologia. È' autrice di alcuni saggi tra i quali: Il problema dell'interpretazione in Freud (1981), Nietzsche e Freud (1984), Derrida si interroga sul segno (1989), Derrida tra la chiusura della mimesis ed il ritrarsi della metafora (1994).

Premessa
1. La de-costruzione del logocentrismo
1. Radicalizzare la fenomenologia
2. La necessaria esposizione del senso in una inscrizione materiale
3. Quale spazio e quale ruolo per la scrittura?
4. Dalla voce alla scrittura
5. La complicità della voce e della coscienza
6. Lo strutturalismo tra "fonocentrismo" e "grammatologia"
7. Lévi-Strauss e il rimorso dell'etnologo
8. Il valore esemplare del logocentrismo di Rousseau
2. Pensare la differenza
1. Differenza e alterità. Il magistero di Lévinas
2. Tracce della differenza
3. Un réseau inestricabile. Tra Nietzsche, Freud e Heidegger
4. La permanenza di un valore di "proprietà" in Heidegger
5. Per tentare di scrivere "altrimenti"
6. La disseminazione
7. Un resto incalcolabile
3. Sulle tracce di Nietzsche e di Freud
1. Traccia e ritardo in Freud
2. Da una metafora ottica ad una metafora scritturale
3. L'eccesso di evidenza rimproverato a J. Lacan
4. Destinazione ed eredità
5. Follia atopica ed utopica. Derrida versus Foucault
6. Siamo ricondotti a Nietzsche
7. Molteplicità e im-proprietà del testo di Nietzsche
4. Dalla domanda alla risposta
1. Una nuova responsabilità tra memoria e promessa
2. La passione della filosofia
3. Performativi e pragmatica
4. Heidegger. Questioni aperte
5. Un philèin precede sempre la philosophia
6. Aporie
7. Le ultime "poste in gioco"
Nota bibliografica


Contributi:

Collana: Filosofia

Livello: Studi, ricerche