Il mito dell'equilibrio

Lorenzo Ciccarelli

Il mito dell'equilibrio

Il dibattito anglo-italiano per il governo del territorio negli anni del dopoguerra

Il volume prende in esame la rete di scambi che nei vent’anni successivi alla Seconda guerra mondiale ha stretto gli architetti e urbanisti italiani e britannici, alla ricerca di comuni strategie per il governo delle città. Il libro analizza i piani urbanistici, le proposte legislative e le operazioni editoriali che hanno caratterizzato lo scambio italo-britannico del dopoguerra, nel più ampio contesto delle riforme politiche e sociali innescate dai grandiosi piani di Welfare State.

Edizione a stampa

27,00

Pagine: 192

ISBN: 9788891791498

Edizione: 1a edizione 2019

Codice editore: 81.1.4

Disponibilità: Discreta

Pagine: 192

ISBN: 9788835101956

Edizione:1a edizione 2019

Codice editore: 81.1.4

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: PDF con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

Il volume prende in esame la rete di scambi che nei vent'anni successivi alla Seconda guerra mondiale ha stretto gli architetti e urbanisti italiani e britannici, alla ricerca di comuni strategie per il governo delle città in un periodo in ui la vorticosa crescita economica e demografica minacciava i fragili equilibri costruiti nei decenni precedenti.
Nonostante le profonde differenze di ordine politico, economico e sociale, la cultura urbanistico-progettuale italiana individuò nella controparte britannica un duraturo modello di riferimento per l'organizzazione professionale, la cultura legislativa e le strategie di pianificazione territoriale. Di contro, il patrimonio storico-artistico e urbano della Penisola attirò a più riprese gli osservatori britannici, affascinati dai centri storici inseriti armoniosamente nel paesaggio e costellati di spazi urbani capaci di saldare l'urbs alla civitas.
Personaggi quali Bruno Zevi, Carlo Doglio, Giovanni Astengo, Adriano Olivetti, Ludovico Quaroni, da una parte, e James Maude Richards, Hubert de Cronin Hastings, Leonard Woolley e Roderick Enthoven, dall'altra, hanno tenacemente favorito tali migrazioni culturali. Il libro analizza i piani urbanistici, le proposte legislative e le operazioni editoriali che hanno caratterizzato lo scambio italo-britannico del dopoguerra, nel più ampio contesto delle riforme politiche e sociali innescate dai grandiosi piani di Welfare State.

Lorenzo Ciccarelli è ricercatore di Storia dell'architettura all'Università di Firenze. I suoi studi indagano l'architettura italiana contemporanea nel più vasto ambito degli scambi con le culture progettuali europee e nordamericana, dedicando particolare attenzione alle strategie di organizzazione professionale e alle tecniche costruttive. Su questi argomenti ha partecipato a convegni nazionali e internazionali, e pubblicato saggi e libri tra cui Renzo Piano prima di Renzo Piano. I maestri e gli esordi (2017).

Introduzione
Parte I. La Gran Bretagna vista dall'Italia
Gli attori dello scambio
(Bruno Zevi e il primato dell'urbanistica britannica; Un italiano a Londra: Carlo Doglio)
Il dibattito normative
(Il Town and Country Planning Act; Le tentate riforme della legge urbanistica; Laboratorio siciliano)
Ricomporre i conflitti: la pianificazione urbana e rurale nel contesto olivettiano
(L'I-Rur canavese; Il Centro Studi per la Pianificazione Urbana e Rurale; Una nuova metodologia: il piano di Ivrea)
Parte II. L'Italia vista dalla Gran Bretagna
Discese in Italia
(The Spirit of the South; Grand Tour)
Il Townscape e la lezione delle città d'Italia
(Roma: Lessons in Townscape; Italy Builds; The Italian Townscape; Il volto della città)
Conclusioni
Bibliografia
Indice dei nomi
Indice dei luoghi
Fonti delle illustrazioni e referenze fotografiche.

Collana: Collana di Architettura - Nuova Serie

Argomenti: Teorie e storia dell'architettura

Livello: Studi, ricerche

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