La nascita dell'utilitarismo contemporaneo

Guido Frongia

La nascita dell'utilitarismo contemporaneo

Edizione a stampa

37,00

Pagine: 288

ISBN: 9788846427021

Edizione: 1a edizione 2000

Codice editore: 495.121

Disponibilità: Discreta

Fin dai suoi inizi l'utilitarismo contemporaneo ha dovuto difendersi su due opposti fronti: da un lato contro coloro che l'identificavano con una teoria puramente edonistica, tesa a promuovere il massimo piacere personale, e quindi sostanzialmente indifferente ai valori della solidarietà e della collaborazione sociale; dall'altro contro l'accusa di imporre forme di abnegazione e di altruismo difficili da ottemperare. Le figure di Bentham e di Mill sono emblematicamente associate a queste due opposte interpretazioni della teoria.

Tale opposizione è non solo infondata da un punto di vista storico ed esegetico, ma anche teoricamente improduttiva. Di fatto, nell'utilitarismo di Bentham sono individuabili numerose istanze che prescrivono, in quanto conformi al principio di utilità, comportamenti del tutto o in parte disinteressati. Inoltre, sul piano pubblico, rientra tra i doveri fondamentali di chi governa la società, oltre a quello di accrescere il benessere generale, anche di promuovere indirettamente, attraverso la diffusione dell'educazione e della cultura, il rispetto delle norme morali.

Di contro, l'utilitarismo di Mill tende a conciliare i doveri verso gli altri con quelli verso se stessi, indicando come principio costitutivo della convivenza civile il diritto/dovere ("perfetto") di contribuire alla sicurezza generale, secondo un rapporto di reciprocità che lega gli individui alla comunità di appartenenza. Certo, Mill ritiene che la società abbia bisogno di una guida morale e politica per uscire dalla condizione di estrema imperfezione nella quale si trova; ma sostiene anche che il suo livello di maturità è proporzionale alla sua capacità di fare a meno del contributo eroico di coloro che sacrificano consapevolmente il proprio benessere personale in vista di quello generale. L'utilitarismo di Mill rende dunque più esplicite alcune istanze utopiche già presenti in Bentham, integrandole in una rappresentazione per molti aspetti più articolata e complessa della società contemporanea.

Riproponendo un confronto tra questi due autori, questo libro intende anche mostrare l'attualità dell'utilitarismo. Depurata dalle numerose connotazioni negative, accreditate da una critica spesso disinformata e ostile, questa teoria riesce, secondo l'autore, assai meglio di altre sue rivali, nel difficile compito di coniugare l'istanza etica della libertà di coscienza con le obbligazioni che possano garantire razionalmente una soddisfacente convivenza civile.

Guido Frongia insegna "Storia della filosofia contemporanea" presso il Dipartimento di Ricerche Filosofiche dell'Università di Roma Tor Vergata. Oltre a numerosi articoli in riviste nazionali e internazionali, ha pubblicato i seguenti volumi: Guida alla letteratura su Wittgenstein (1981), Wittgenstein. Regole e sistema (1983), John Stuart Mill e il metodo scientifico (1984), Wittgenstein. A bibliographical guide (in collaborazione con B. McGuinness, 1990).


La genesi della teoria
Bentham: la spiegazione causale del comportamento umano
J.S. Mill: la spiegazione etologica dell'agire inntenzionale
Dal piacere alla felicità
Dalla felicità all'obbligazione
Le sanzioni
La formazione del senso morale
Dalla giustizia alla virtù
Io e gli altri
L'utilitarismo alla prova
I requisiti del buon governo.

Contributi:

Collana: Filosofia

Argomenti: Epistemologia - Etica - Filosofia politica e sociale

Livello: Studi, ricerche

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