La ristrutturazione del sistema produttivo italiano di quest'ultimo decennio, iniziata alcuni anni dopo gli altri paesi dell'Europa occidentale, è stata profonda e non certamente indolore.

La riduzione dell'occupazione nel secondario, la crescita del tasso di disoccupazione, soprattutto giovanile e femminile, ne sono gli aspetti più noti ed appariscenti.

Tutto ciò si è realizzato in presenza di politiche del lavoro che hanno certamente influito sui tempi e sui modi con cui questo trasformazione 6 avvenuta.

Il libro offre un'interpretazione dell'uso e dei risultati di queste politiche analizzandole, per la prima volta, nei loro aspetti economici e giuridici. Le manovre vengono distinte secondo i due grandi obiettivi che le hanno caraitterizzate: La riduzione dell'occupazione nel secondario e, a partire dal 1983, la ripresa delle assunzioni, soprattutto nel terziario. L'utilizzo della Cassa integrazione come alternativa alla disoccupazione, i prepensionamenti finalizzati alla riduzione dell'occupazione nei settori maturi invece che meccanismo per creare spazio alla manodopera giovanile, i contratti di solidarietà difensivi sono le scoordinate "armi" della manovra statale di "rientro" e la premessa per un pacchetto più omogeneo di norme tendenti a guidare la ripresa dell'occupazione attraverso una sostanziale, anche se non formale, "deregulation" del mercato del lavoro itailiano.