Clinica della formazione - Open Access

Questa Collana di “clinica della formazione” è stata ideata e fondata da Riccardo Massa, un intellettuale e un filosofo dell’educazione che ha introdotto nel campo della ricerca educativa un modo nuovo e diverso di guardare alle pratiche dell’educazione e di concepire il lavoro pedagogico. Aveva proposto la ‘clinica della formazione’ come un approccio e una metodologia di ricerca educativa volti ad avvicinarsi alla concretezza di quella che lui amava chiamare ‘materialità educativa’. La clinica della formazione, la sua ‘pedagogia’, la sua ispirazione intellettuale, il suo ‘dispositivo’ sono nati grazie a Riccardo Massa.
Si deve a lui, alla sua cultura, alla sua volontà e al suo affetto se essa si è formata e se intorno ad essa ha potuto aggregarsi via via un gruppo, il ‘gruppo di clinica della formazione’. Riccardo Massa è scomparso il primo gennaio duemila, improvvisamente e imprevedibilmente.
Il Gruppo di clinica della formazione si propone di proseguire il cammino intrapreso da Riccardo, facendo riferimento alle linee guida, agli orientamenti culturali, alla metodologia di ricerca che con lui ha imparato, costruito, sperimentato.
I primi volumi della collana escono quando il suo ideatore e fondatore non c’è più. E tuttavia è più presente che mai.
Con amore il suo “Gruppo di clinica della formazione” lo ricorda.

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Collana Peer Reviewed

La ricerca ha estratto dal catalogo 45 titoli

Pierangelo Barone

Non esistono scritture innocenti

L'approccio clinico archeologico alle scritture professionali

Il volume esplora, attraverso un approccio clinico e archeologico, i modelli epistemologici, i retaggi culturali e di formazione, gli impliciti linguistici e le dimensioni nascoste delle pratiche discorsive rinvenibili nella documentazione psico-socio-educativa. In particolare, il testo vuole aprire uno spazio di approfondimento critico sulle scritture professionali, a partire dal quale delineare un nuovo approccio metodologico che possa contribuire allo sviluppo di competenze pedagogiche critico-riflessive sulle pratiche in atto.

cod. 565.25

Francesco Cappa

Foucault come educatore

Spazio, tempo, corpo e cura nei dispositivi pedagogici

Cos’è un dispositivo pedagogico? Cosa significa pensare la formazione come un dispositivo? Quali conseguenze ha sulla teoria e sulle pratiche formative ripensare lo spazio, il tempo, il corpo e la cura come dimensioni fondamentali dell’esperienza? Il discorso che fa fronte a queste interrogazioni ha un debito verso il pensiero di Michel Foucault. La ricerca espone cosa Foucault ci ha aiutato a pensare e cosa ha cambiato del nostro modo di agire.

cod. 565.15

Riccardo Massa

Cambiare la scuola

Educare o istruire?

Un’analisi spregiudicata e penetrante, che affronta a tutto campo i discorsi sulla scuola riconsegnandoli a una nuova prospettiva pedagogica.

cod. 565.24

Paola Marcialis

Home Sweet Home

Un quadro pedagogico sulle pratiche abitative contemporanee delle persone con disabilità

Oggi alcune persone con disabilità/fragilità accedono al diritto di scegliere dove e con chi abitare (Art. 19 della Convenzione ONU dei diritti delle persone con disabilità). Perché questo e altri diritti siano effettivamente accessibili a tutti, è cruciale ricostruire da dove prende origine la significazione sociale attuale della disabilità come pure del sistema articolato di dispositivi disciplinari e di controllo che fonda l’abilismo, come ci ha insegnato Riccardo Massa, di cui, nel ventennale della scomparsa, si ripubblica un saggio dedicato alla residenzialità e alla corporeità tra psichiatria e pedagogia.

cod. 565.2.9

Angelo M. Franza

Teoria della pratica formativa

Apprendimento dall'esperienza e Clinica della formazione

Se ogni storia è la storia di qualcuno, se ogni libro è anche la storia del suo autore, se ogni ricerca è la storia che inchioda il ricercatore all’oggetto della sua ricerca, nella trama dei testi qui raccolti, che annodano il valore della retorica e della metafora in pedagogia, l’apprendimento dall’esperienza nell’educazione degli adulti, l’uso del cinema nei processi formativi e la Clinica della formazione, il lettore attento potrà rinvenire l’originalità e la forza di un’autentica teoria della pratica formativa.

cod. 565.21

Lucia Zannini

Il corpo-paziente

Da oggetto delle cure a soggetto della relazione terapeutica

cod. 565.8

Jole Orsenigo

Esperienza clinica

Alle radici delle professionalità in pedagogia

Insegnare, educare e formare sono mestieri differenti per contesti, valore simbolico e utenza, ma necessitano tutti di una scena collegiale dove riflettere sulle azioni compiute per valutarle e riconsiderarle da diverse angolature. È questa un’occasione etica, che restituisce professionalità alla dimensione operativa di insegnanti, educatori e formatori, ma che apre anche alla costruzione di un discorso condiviso di ordine pedagogico.

cod. 565.23

Pierangelo Barone, Veronica Berni

Fare teatro in carcere minorile

L'impatto delle attività della compagnia Puntozero all'interno dell'Istituto Penale Minorile Cesare Beccaria di Milano

Questa ricerca è volta a realizzare una valutazione di impatto sul Laboratorio teatrale dell’Associazione Puntozero all’interno dell’Istituto Penale Minorile Cesare Beccaria di Milano. Il volume invita a considerare il teatro come un’esperienza estetica, affettiva, corporale, che produce effetti non scindibili dal peculiare contesto esperienziale che li genera.

cod. 10565.1.2

Francesco Cappa

L'educatore scolastico

Una figura strategica per cambiare la scuola

Il volume prende le mosse dalle esperienze vive e dalle pratiche professionali di educatori e pedagogisti, per mostrare, in un confronto serrato con la concretezza dei contesti educativi e scolastici, la funzione strategica di una figura che sempre più oggi illumina le potenzialità dell’esperienza educativa, tese all’autonomia e all’inclusione degli studenti, alla valorizzazione dell’insegnamento e allo sviluppo di tutta la comunità educante che anima la vita nella scuola e fuori di essa.

cod. 565.2.5

Guendalina Cucuzza

Materialità e cura

Gli effetti formativi degli oggetti nell’autogestione del diabete di tipo1 nel paziente adulto

Il testo esplora dal punto di vista pedagogico il ruolo della materialità nelle pratiche di autogestione del diabete di tipo 1, una malattia cronica in cui il corpo di centinaia di migliaia di persone interagisce con tecnologie, procedure e oggetti necessari per vivere. Un libro per quanti sono interessati agli impatti della materialità in ambito socio-sanitario, i professionisti che a vario titolo attraversano luoghi e pratiche di cura e tutti quei pazienti diabetici che desiderano scoprire una nuova chiave di lettura per risignificare l’esperienza che vivono.

cod. 565.2.11