L'angelo della storia

Titolo Rivista COSTRUZIONI PSICOANALITICHE
Autori/Curatori Adriano Voltolin
Anno di pubblicazione 2001 Fascicolo 2001/1 Lingua Italiano
Numero pagine 13 P. Dimensione file 35 KB
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L’immagine dell’angelo di Klee evocata da Benjamin rimanda ad una prospettiva dell’avanzare della storia in cui il progresso non si presenta in modo affatto univoco, ma piuttosto come un susseguirsi di eventi e di cause che hanno sovente lo scopo di distorcere la realtà per renderla più accettabile. Benjamin sembra qui collegarsi alla riflessione di Bion sulla distorsione della verità come strumento necessario per proteggersi dall’eccesso costituito dalla verità. Il nesso che Bion ipotizza tra la sanità mentale e la società appare per certi aspetti rovesciato rispetto all’impostazione che tradizionalmente viene data al problema. Il cammino verso la sanità mentale ci appare in Bion come una progressiva, ma dolorosa, acquisizione della capacità di sopportare il peso della realtà, cioè dell’assenza dell’oggetto buono. Lo sviluppo della propria personalità non si presenta quindi come l’acquisizione, magnifica e progressiva, di gradi di libertà sempre maggiori. È piuttosto la tolleranza dell’angustia dei propri limiti che consente di sviluppare un sentimento di gratitudine per quello che abbiamo acquisito - anziché di intolleranza per quello che si sente come ingiustamente perduto - e quindi di metterlo realmente a frutto. Proteggersi dalla verità che affannosamente si ricerca: è su questa cresta sottile che Bion pone di fatto il senso e la sua contraddizione nella vicenda umana. L’avvicinamento alla verità è il cambiamento catastrofico che minaccia alla radice l’Io. La psicoanalisi è peste, scandalo, proprio perché non ha nulla da proporre che possa apparire in qualche modo come un approdo presso il quale il soggetto e la verità possono trovare una qualche conciliazione. Non ci si può avvicinare alla verità perché questa, come il sole nel mito di Icaro, distruggerebbe il soggetto stesso, ma nemmeno è possibile ignorarla giacché è proprio nell’avventura dell’avvicinamento che si conquista il pensiero e, con esso, la sanità mentale.;

Adriano Voltolin, L'angelo della storia in "COSTRUZIONI PSICOANALITICHE" 1/2001, pp , DOI: