Una psicoanalisi "inattuale"?

Titolo Rivista COSTRUZIONI PSICOANALITICHE
Autori/Curatori Isabella Ramaioli
Anno di pubblicazione 2001 Fascicolo 2001/1 Lingua Italiano
Numero pagine 4 P. Dimensione file 11 KB
DOI
Il DOI è il codice a barre della proprietà intellettuale: per saperne di più clicca qui

Qui sotto puoi vedere in anteprima la prima pagina di questo articolo.

Se questo articolo ti interessa, lo puoi acquistare (e scaricare in formato pdf) seguendo le facili indicazioni per acquistare il download credit. Acquista Download Credits per scaricare questo Articolo in formato PDF

Anteprima articolo

FrancoAngeli è membro della Publishers International Linking Association, Inc (PILA)associazione indipendente e non profit per facilitare (attraverso i servizi tecnologici implementati da CrossRef.org) l’accesso degli studiosi ai contenuti digitali nelle pubblicazioni professionali e scientifiche

A un certo punto del suo lavoro, Silvia Vegetti Finzi dice, riferendosi a questo Convegno, che "qui si è fatta veramente psicoanalisi". L'affermazione della Finzi ha un duplice versante, che mi pare colga appieno due direttrici fondamentali della giornata di studio e, più nella sostanza, lo spirito del lavoro che l’Istituto diretto da Adriano Voltolin svolge e intende svolgere. Il risvolto più profondo a livello psicoanalitico - avverte Massimo Recalcati - di queste trasformazioni è il "discorso del capitalista" che ci aveva illustrato Lacan mostrando come questo si sostanzi nell' ellissi del "terzo tempo dell'Edipo", quello nel quale l'identificazione col padre costituisce il dono che compensa del peso del "patto simbolico" (Voltolin). La psicoanalisi che affronta le questioni della società rapportandosi quindi alla storia, interrogandosi piuttosto che rispondendo a indefiniti e oscuri bisogni, è però oggi, avverte Vegetti Finzi, una psicoanalisi inattuale giacché le correnti psicoanalitiche più consacrate paiono non volgersi più alla storia del paziente, agli annodamenti tra la storia individuale/sociale del paziente ed il sintomo che la esprime dislocandola in altre parole e in parole di altri. In una lettera a Putnam Freud affermava che ciò che vi è di rivoluzionario nella psicoanalisi sta nel suo amore di verità. La verità "è garantita dall’emozione, dalla condivisione dello stato emotivo" (Vegetti Finzi). Qual è allora, in questo quadro, lo statuto dell’oggetto in psicoanalisi? Se difatti la psicoanalisi del controtransfert diviene autoreferenziale, quella della risposta di impronta nordamericana tende ad assumere la realtà esterna come un dato cui l’Io del paziente deve adattarsi. In quanto tale esso non è l’oggetto fantastico di una teoria ingenua della conoscenza, ma non è nemmeno l’oggetto reale ed astratto insieme della scienza.;

Isabella Ramaioli, Una psicoanalisi "inattuale"? in "COSTRUZIONI PSICOANALITICHE" 1/2001, pp , DOI: