Riflessioni sul male radicale: Arendt e Kant

Titolo Rivista SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA)
Autori/Curatori Richard J. Bernstein
Anno di pubblicazione 2003 Fascicolo 2002/13 Lingua Italiano
Numero pagine 13 P. Dimensione file 84 KB
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According to Arendt, the concept of 'radical evil' has nothing to do with selfishness or what Kant calls "self-love"; furthermore, it has nothing to do with humanly comprehensible sinful motives. Radically evil is the attempt to make human beings as human beings superfluous, to destroy what makes them human. According to Kant, on the contrary, 'radical evil' is paradoxically both an innate propensity in man and something that results from an "exercise of freedom". What we learn from this paradox is that human beings are ultimately solely accountable for the maxims that they adopt and the actions they perform. There can be no escape from personal responsibility for the radical evil of destroying human natality and spontaneity;

Richard J. Bernstein, Riflessioni sul male radicale: Arendt e Kant in "SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA)" 13/2002, pp , DOI: