Relazioni internazionali

Titolo Rivista AFFARI SOCIALI INTERNAZIONALI
Autori/Curatori Giuseppe Romeo
Anno di pubblicazione 2002 Fascicolo 2002/3 Lingua Italiano
Numero pagine 8 P. Dimensione file 28 KB
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Non vi sono processi di pace né stabilità di governi tradizionalmente democratici che possano oggi impedire l’affermarsi di movimenti ideologicamente forti di un’offerta culturale, politica o religiosa integrata, capace di superare la crisi delle ideologie totalitarie e di massimi sistemi il cui crollo ha illuso l’Occidente opulento che l’uomo potesse fare a meno di valori diversi dall’affermazione dell’io economico. La marginalizzazione progressiva delle classi a minor opportunità di crescita, e il persistere di aree a forte crisi e ad alta tensione nelle relazioni regionali, non ha favorito il passaggio dalla polarizzazione del mondo ad una democraticità diffusa e condivisa dei sistemi di governo e di utilizzazione delle strutture di dialogo internazionali. È un’occidentalizzazione dei valori che ha alimentato l’intolleranza dei talebani con il ritorno a riti medievali non evitati da mancate politiche coerenti di crescita e di affermazione di modelli culturali alternativi a quelli integralisti che fossero sinonimo di civiltà giuridica e culturale e non solo economica. Il confronto nato dopo la crisi delle Twin Towers non si ferma al confronto fra Oriente arabo-islamico e Occidente. Non si tratta di un processo di revisionismo storico e di affermazioni di posizioni o aspettative represse per gli uni o mancate per gli altri. Il confronto va oltre l’Occidente, oltre il Mediterraneo, coinvolge gli Stati Uniti e con essi il mondo intero. Un mondo nel quale il fattore principale di potenza è rappresentato non solo nella disponibilità della tecnologia e dei sistemi d’arma più sofisticati, quanto dalla capacità di interpretare il mondo, il villaggio globale, come un grande network, dove ogni azione, ogni singolo evento, ogni possibile coinvolgimento di dolore o di crisi di sistemi ritenuti perfetti o, quanto meno, evoluti, comunque antagonisti, afferma indirettamente la forza del movimento che la/lo esprime.;

Giuseppe Romeo, Relazioni internazionali in "AFFARI SOCIALI INTERNAZIONALI" 3/2002, pp , DOI: