La scelta della misura di rischio nella classificazione dei fondi immobiliari italiani

Titolo Rivista ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO
Autori/Curatori Claudio Giannotti, Gianluca Mattarocci
Anno di pubblicazione 2011 Fascicolo 2010/3 Lingua Italiano
Numero pagine 21 P. 549-569 Dimensione file 524 KB
DOI 10.3280/ED2010-003008
Il DOI è il codice a barre della proprietà intellettuale: per saperne di più clicca qui

Qui sotto puoi vedere in anteprima la prima pagina di questo articolo.

Se questo articolo ti interessa, lo puoi acquistare (e scaricare in formato pdf) seguendo le facili indicazioni per acquistare il download credit. Acquista Download Credits per scaricare questo Articolo in formato PDF

Anteprima articolo

FrancoAngeli è membro della Publishers International Linking Association, Inc (PILA)associazione indipendente e non profit per facilitare (attraverso i servizi tecnologici implementati da CrossRef.org) l’accesso degli studiosi ai contenuti digitali nelle pubblicazioni professionali e scientifiche

Il mercato immobiliare europeo è cresciuto significativamente negli ultimi anni e la realtà italiana ha dimostrato una crescita dei prodotti disponibili sia per la clientela retail che istituzionale. La grande diffusione presso il pubblico ha evidenziato l’opportunità di definire delle semplici misure di rendimento/rischio di facile comprensione anche per gli investitori con scarse competenze finanziarie. La soluzione solitamente adottata nell’industria del risparmio gestito è rappresentata dalle misure Risk adjusted perfomance scale independent (Rap). La letteratura in materia ha evidenziato la capacità di tali strumenti di selezionare le migliori opportunità di investimento nell’ipotesi semplificatrice di distribuzione normale dei rendimenti. Considerando il mercato italiano, l’articolo esamina la performance dei fondi immobiliari italiani nel periodo 2001-2009 e sottopone a verifica l’ipotesi di normalità dei rendimenti conseguiti. Evidenziati i limiti di tale ipotesi semplificatrice, il contributo confronta i ranking basati sull’indice di Sharpe con quelli ottenuti utilizzando misure Rap che adottano approcci di misurazione del rischio differenti. I risultati ottenuti evidenziano che i diversi ranking portano a risultati non strettamente comparabili e quelli più stabili nel tempo sono quelli costruiti utilizzando misure di rischio che non assumono l’ipotesi semplificatrice della normalità dei rendimenti. L’esigenza di utilizzare tali misure corrette è più chiara quando i fondi immobiliari fanno maggiore ricorso al debito e/o sono scarsamente negoziati nel mercato.;

Claudio Giannotti, Gianluca Mattarocci, La scelta della misura di rischio nella classificazione dei fondi immobiliari italiani in "ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO " 3/2010, pp 549-569, DOI: 10.3280/ED2010-003008