Immigrazione, diritti fondamentali, lavoro

Titolo Rivista ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO
Autori/Curatori Guido Alpa
Anno di pubblicazione 2014 Fascicolo 2013/3 Lingua Italiano
Numero pagine 19 P. 349-367 Dimensione file 559 KB
DOI 10.3280/ED2013-003002
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L’Unione europea da tempo ha aperto un dialogo, assunto iniziative, delineato programmi per avvicinare a sé i Paesi del Mediterraneo africano e dell’Asia minore. L’Italia, insieme con gli altri Stati che si affacciano sul Mediterraneo è in prima linea nel promuovere progetti di cooperazione economica e sociale, di distensione politica, ma anche di accoglienza e di integrazione. Gli avvocati sostengono innanzitutto la cooperazione giudiziaria, gli scambi culturali che riguardano il diritto, e in particolare la difesa dei diritti umani. La discriminazione è dannosa per lo sviluppo economico dei Paesi ospitanti, sia quando si fonda su motivi di "gusto" sia quando emerge dalle statistiche. Lo Stato italiano ha provveduto a tutelare gli immigrati con alcune leggi degli anni Ottanta (n. 943/1986 e n. 39/1990) e con due leggi di portata generale, la l. n. 40/1998, il t.u. del 1998 (d.lgs. 25.7.1998,n. 286) la l. n. 189/2001 e l’intervento più recente (l. 15.7.2009, n. 94), cui si aggiungono i decreti legislativi del 28.6.2012, n. 1 08 e 16.7.2012, n. 109 attuativi delle Direttive 2009/50/CE e 2009/52/CE. Difendere i deboli significa recuperare dignità alla persona, ed attrezzarsi per difendere i diritti deboli. La crisi dell’egalitarismo implica che non tutti i diritti fondamentali siano tutelati con la medesima intensità nei confronti di tutti. La distinzione delle persone effettuata secondo criteri identitari porta alla crisi della democrazia perché legittima la differenziazione della intensità della tutela.;

Keywords:Immigrazione, discriminazione, diritti fondamentali.

Guido Alpa, Immigrazione, diritti fondamentali, lavoro in "ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO " 3/2013, pp 349-367, DOI: 10.3280/ED2013-003002