La "Teoria fisiologica dell’anima" di Andrea Verga

Titolo Rivista STORIA IN LOMBARDIA
Autori/Curatori Luca Frigerio
Anno di pubblicazione 2022 Fascicolo 2020/2 Lingua Italiano
Numero pagine 26 P. 25-50 Dimensione file 159 KB
DOI 10.3280/SIL2020-002002
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A partire dalla metà dell’Ottocento in Italia si sviluppò una psichiatria nazionale, di matrice medico-scientifica, che rivendicò il monopolio medico-psichiatrico della malattia mentale, con l’obiettivo di emanciparla da ogni retaggio filosofico e teologico. Figura chiave di questa transizione fu il medico e psichiatra lombardo Andrea Verga. Il saggio analizza le lezioni che Verga tenne per la cattedra di Dottrina e Clinica delle alienazioni mentali nel biennio 1884-86, nelle quali delineò la "Teoria fisiologica dell’anima", in base alla quale «l’anima non è che la funzione dell’encefalo». Egli difese in primo luogo l’idea che fra il sistema nervoso e gli altri organi del corpo umano esistessero solo differenze quantitative: tale elemento rendeva possibile uno studio dell’anima come puro e semplice prodotto del funzionamento dell’organismo umano e, specialmente, come un oggetto di studi scientifici liberati da ogni ipoteca religiosa o metafisica. In secondo luogo, sostenne che fosse infondata l’idea che tale concezione dell’anima potesse minare il senso morale degli esseri umani e dunque danneggiare la società, perché l’agire morale umano sarebbe indipendente dalla convinzione che l’anima sia o meno immortale, che esista un Dio e che l’uomo disponga o meno del libero arbitrio.;

Keywords:psichiatria, Ottocento, Andrea Verga, materialismo, storia della medicina, positivismo.

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Luca Frigerio, La "Teoria fisiologica dell’anima" di Andrea Verga in "STORIA IN LOMBARDIA" 2/2020, pp 25-50, DOI: 10.3280/SIL2020-002002