"Amore mio caro". Riflessioni intorno a una lettera del giovane Freud alla fidanzata Martha Bernays

Titolo Rivista PSICOTERAPIA PSICOANALITICA
Autori/Curatori Gaetana Filippi
Anno di pubblicazione 2022 Fascicolo 2022/2 Lingua Italiano
Numero pagine 13 P. 113-125 Dimensione file 184 KB
DOI 10.3280/PSP2022-002006
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L’autrice riflette sulla lettera che il giovane Freud scrive alla fidan-zata Martha Bernays dopo una visita alla Gedalmegalerie di Dresda. La rappresentazione di parola di tre dipinti, di Raffaello, di Holbein il giovane, di Tiziano, manifesta la trasformazione che Freud sente di aver sperimentato a contatto con i grandi maestri. Per godere dell’Arte, dono che non tutti hanno, come dirà Freud in seguito, servono meccanismi inconsci come la capacità di sublimazione che permette le modalità operative della rappresentazione, della simbolizzazione, del linguaggio poetico. L’incontro inconscio tra l’Artista e il Fruitore d’arte, mediato dall’opera d’arte, insiste in un’area inconscia che è la stessa dell’incontro psicoanalitico. E l’arte che è nutrimento e consolazione per tutti i suoi fruitori, è un rifornimento di energie indispensabile per il terapeuta. In questa lettera Freud, prima di scoprire la psicoanalisi, sa già, inconsciamente, come deve essere lo psicoanalista.;

Keywords:sublimazione, area inconscia, artista, fruitore d’arte, nu-trimento, rifornimento.

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Gaetana Filippi, "Amore mio caro". Riflessioni intorno a una lettera del giovane Freud alla fidanzata Martha Bernays in "PSICOTERAPIA PSICOANALITICA" 2/2022, pp 113-125, DOI: 10.3280/PSP2022-002006