L'economia di mercato in cui è sempre più connessa l'impresa agricola dei nostri tempi, impone all'agricoltore la ricerca della maggiore razionalità gestionale possibile. Tale razionalità si concretizza nell'individuare la tecnologia che consenta di sostenere il minor costo per unità di prodotto e che permetta, nel contempo, di conseguire un maggiore livello di produzione e di migliore qualità. Ciò si rende necessario per far fronte al peggioramento della ragione di scambio che ha ridotto, e continua a ridurre, in modo sensibile i redditi unitari.

L'adattamento dell'impresa alla dinamica del mercato diventa quindi il fatto dominante quanto meno per mantenere l'autonomia reddituale del mondo agricolo. Tutto questo si può ottenere utilizzando adeguati strumenti o metodologie d'analisi e di pianificazione nella gestione dell'azienda agraria. Il presente saggio tratta in particolare due di questi strumenti, peraltro di consolidata tradizione nell'ambito dell'economia agraria come sono quelli del "bilancio economico" e dei "criteri di scelta degli investimenti". Di questi ne fornisce una particolareggiata disamina teorica ed operativa per renderli applicabili concretamente da parte dell'imprenditore agricolo e/o del tecnico addetto ai servizi di sviluppo. Del bilancio ne indica anche l'origine e l'evoluzione storica, suggerendone le opportune modifiche occorrenti per adeguarlo alle attuali condizioni dettate dall'imperante sopravanzare dell'economia di scambio.

Giancarlo Di Sandro è professore ordinario di Economia e politica agraria nella Facoltà di Agraria dell'Università di Bologna. Ha pubblicato numerosi lavori principalmente sul ruolo dell'agricoltura nel sistema economico, sulle teorie della produzione e della distribuzione del reddito agricolo e sulla storia del pensiero economico-agrario italiano.