Cittadella della scienza.

A cura di: Stefano Maggi

Cittadella della scienza.

L'Istituto Sclavo a Siena nei cento anni della sua storia (1904-2004)

Edizione a stampa

33,50

Pagine: 240

ISBN: 9788846458346

Edizione: 1a ristampa 2005, 1a edizione 2004

Codice editore: 1501.90

Disponibilità: Discreta

Conseguita la laurea in Medicina a Torino e prestato servizio presso la Direzione generale di Sanità, Achille Sclavo (1861-1930) si trasferì all'Università di Siena nel 1898 come professore della cattedra di Igiene. Nel 1904 avviò la costituzione dell'Istituto Sieroterapico e Vaccinogeno Toscano in una villetta alle porte della città, per produrre il siero contro il carbonchio da lui scoperto.

La sua opera di ricercatore e di igienista, dedicata alla lotta contro le malattie infettive, si inseriva nel generale fermento culturale e scientifico degli anni a cavallo tra i due secoli, ed era espressione dei primi tentativi di creare anche in Italia un polo chimico-farmaceutico su cui basare parte dello sviluppo economico in chiave industriale; sviluppo destinato a realizzarsi parzialmente con la prima guerra mondiale, per le esigenze belliche della macchina militare.

Dopo la morte del fondatore, l'Istituto rimase a lungo un'impresa a conduzione familiare, affermandosi tuttavia a livello nazionale grazie a un costante sforzo scientifico per elaborare nuovi sieri, diagnostici e vaccini, come quelli contro il tetano, la difterite, l'influenza.

Il salto di qualità fu compiuto nei primi anni '60, quando l'Istituto Sieroterapico divenne una società per azioni e cominciò a produrre il vaccino contro la poliomielite, ottenuto da Albert Sabin. Nello stabilimento senese, lo scienziato americano individuò un ambiente lavorativo di grande valore per il suo importantissimo farmaco, che avrebbe debellato una delle più terribili malattie infantili.

Con il prestigio conseguito per la realizzazione del vaccino antipolio, l'Istituto Sclavo si ingrandì nel periodo seguente passando da 350 a oltre 1.000 dipendenti, estendendosi negli Stati Uniti e iniziando varie fusioni e cambi di proprietà, che dal 1973 videro la fabbrica senese confluire gradualmente nella chimica pubblica controllata dall'Eni.

Unico esempio di grande industria nella piccola Siena, la Sclavo ha sempre avuto un rapporto stretto con la città del Palio, le cui istituzioni sono intervenute con forza per conservare lo stabilimento e rilanciarlo nel periodo della maggiore crisi societaria, a cavallo tra gli anni '80 e '90.

Stefano Maggi (1966) è ricercatore di Storia contemporanea nella Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Siena. Tra i suoi libri più recenti: Politica ed economia dei trasporti. Secoli XIX-XX (Bologna, 2001), Le ferrovie (Bologna, 2003).


Tiziana Bruttini, Prefazione
Luca Guerzoni, Continuità nell'innovazione: da Sclavo a Chiron Vaccines
Pier Luigi Brogi, Introduzione
Nota del curatore
Parte I. Per una storia della fabbrica e del lavoro
Francesca Vannozzi, Achille Sclavo e la società del suo tempo
Saverio Battente, Fondazione e sviluppo dell'Istituto sieroterapico e vaccinogeno toscano
Saverio Battente, Politiche industriali nel secondo Novecento
Stefano Maggi, Lavoro e sindacato
Francesca Vannozzi, I prodotti dell'Istituto
Parte II. La memoria nei suoni e nelle immagini
Paola Scarnati, Aspetti audiovisivi di una ricerca storica
Marco Bertozzi, La Scavo al cinema
Vanessa Roghi, Materiali audiovisivi per la storia della Sclavo
Appendice
Testimonianze
Documenti
Indice dei nomi.

Contributi: Spartaco Bari, Saverio Battente, Marco
 Marco Bertozzi, Pier Luigi Brogi, Tiziana Bruttini, Roberto Carignani, Sandro D'Ascenzi, Luca Guerzoni, Federica Rinaldi, Vanessa Roghi, Stefania Saloni, Paola Scarnati, Francesco Simpatico, Francesca Vannozzi

Collana: La società moderna e contemporanea

Argomenti: Storia economica - Storia dell'impresa - Storia sociale e demografica - Storia della salute e della sanità

Livello: Studi, ricerche

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