Il consapevole impiego del capitale di rischio all'interno delle banche rappresenta condizione centrale per l'esercizio dell'insieme dei compiti e funzioni oramai indilazionabili per riportare a parità di condizioni concorrenziali il sistema produttivo del nostro paese. Come dire che la scelta del segmento di mercato da presidiare, delle tipologie contrattuali da realizzare sul fronte dei passivi e degli attivi di bilancio, dell'articolazione della gamma di offerta, rappresentano momenti comuni di individuazione del grado complessivo di rischio delle produzioni bancarie, nei confronti delle quali si impone una consapevole funzione di "garanzia" del capitale proprio impiegato.

Al di là dei necessari adempimenti rispetto alle norme di vigilanza prudenziali, ovvero cogenti di comportamenti bancari, appare evidente l'importanza della valutazione del rischio di credito e della connessa proporzionalità nel ricorso al capitale di rischio ai fini di una corretta gestione della trasformazione dei rischi e delle scadenze realizzata dalle banche.

In questo ambito, spontaneo emerge allora l'intento di investigare le modalità secondo cui le banche possono utilmente innovare i loro processi di valutazione della rischiosità della clientela.

Il presente lavoro si inserisce in questo filone di ricerca e si propone di esaminare, in particolare, le caratteristiche strutturali e funzionali dei sistemi per la misurazione e gestione del rischio di credito della clientela delle banche o, in altre parole, dei sistemi interni (all'intermediario) di credit rating .

Riccardo De Lisa è ricercatore di Economia degli intermediari finanziari nell'Università di Cagliari. È docente, inoltre, di Tecnica bancaria nella Facoltà di Economia dell'Università di Sassari e presso il Corso di Diploma in Economia e amministrazione delle imprese di Oristano.