Il Consiglio superiore del lavoro (1903-1923)

A cura di: Giorgio Vecchio

Il Consiglio superiore del lavoro (1903-1923)

Edizione a stampa

70,50

Pagine: 560

ISBN:

Edizione: 1a edizione 1988

Codice editore: 536.5

Disponibilità: Nulla

Il Consiglio superiore del lavoro - istituito nel 1902 e attivo dal 1903, soppresso dal governo Mussolini nel 1923 - costituì il primo esempio italiano di partecipazione istituzionale delle forze sociali all'elaborazione di una moderna politica del lavoro. In tal modo esso si trovò ad attraversare alcuni tra i periodi più densi di significato e di conseguenze per l'Italia contemporanea: dagli esordi dell'epoca giolittiana, contrassegnata dal concorso e dalla parabola di diversi «riformismi» agli anni della grande guerra, dall'immediato difficile dopoguerra all'avvento del regime fascista e al nuovo tentativo di riorganizzazione dello Stato italiano.

Una vicenda ormai lontana, dunque, ma (divenuta in tempi recenti di indubbia attualità: basti pensare ai sempre più diffusi e serrati dibattiti sulla forza degli «interessi» (organizzati e non) nella società del '900, oppure alle riflessioni sugli intrecci tra di essi e le forme di rappresentanza politica. Né possono essere trascurati gli spunti relativi alla concezione ed al ruolo del sindacato entro le istituzioni, così come le questioni inerenti al rapporto tra politica ed amministrazione ed allo sviluppo dei vari consigli tecnici. i .'interesse dell'argomento ha perciò sollecitato una ricostruzione complessiva delle vicende del Csl condotta secondo canoni interdisciplinari e chiamando quindi a raccolta storici della politica e delle istituzioni, dell'amministrazione e delle idee, dell'economia e dei movimenti sociali e politici.

La ricerca - guidata da Giorgio Vecchio, dell'Università Cattolica di Milano - è stata voluta direttamente dal Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro ed attuata grazie al particolare impegno della Fondazione Giulio Pastore e dell'Archivio per la storia del movimento sociale cattolico in Italia.

Introduzione. Il Consiglio superiore del lavoro come problema storiografico, di Giorgio Vecchio
Parte prima
Il Consiglio superiore del lavoro in età giolittiana
1. Il Consiglio superiore del lavoro, laboratorio politico e parlamento tecnico, di Enzo Balboni
2. Il riformismo del primo Novecento e l'istituzione del Consiglio superiore del lavoro, di Alfredo Canavero
3. Il Consiglio superiore del lavoro e i problemi del tempo: dibattiti e risoluzioni, di Giancarlo Pellegrini
4. Politici e burocrati in un tentativo di mediazione degli interessi: il Consiglio superiore del lavoro come organo amministrativo, di Stefano Sepe
5. La controversia tra cattolici e socialisti sul diritto di rappresentanza nel Consiglio superiore del lavoro, di Angelo Robbiati
Parte seconda
Il Consiglio superiore del lavoro tra guerra e dopoguerra
6. Il Consiglio superiore del lavoro nel contesto politico e sociale del primo dopoguerra, di Alfredo Canavero
7. Mussolini, « Il Popolo d'Italia » e il fascismo di fronte al Consiglio superiore del lavoro (1914-1923), di Danilo Veneruso
8. Corpi consultivi « tecnici » e apparati amministrativi tradizionali nel primo dopoguerra: il caso del Consiglio superiore del lavoro, -di Stefano Sepe
9. I progetti di riforma del Consiglio superiore del lavoro: rappresentanza professionale e trasformazioni del sistema rappresentativo-elettivo, di Paolo Colombo
10. Rappresentanza politica e pubblica amministrazione. I consigli superiori alla fine dello Stato liberale e oltre, di Cesare Mozzarelli
11. Innovazione e conservazione nell'« esperimento » del Consiglio superiore del lavoro, di Lorenzo Ornaghi
Indice dei nomi


Contributi: E. Balboni, A. Canavero, P. Colombo, C. Mozzarelli, L. Ornaghi, G. Pellegrini, A. Robbiati, S. Sepe, D. Veneruso

Collana: Fondazione Giulio Pastore

Argomenti: Storia dei sindacati, e del movimento operaio e cooperativo

Livello: Studi, ricerche

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