La metafisica in Edmund Husserl

Nicoletta Ghigi

La metafisica in Edmund Husserl

Edizione a stampa

24,00

Pagine: 256

ISBN: 9788846484062

Edizione: 1a edizione 2007

Codice editore: 495.187

Disponibilità: Discreta

Contrariamente a ciò che la critica letteraria è solita pensare, secondo la ricerca compiuta in questo volume, il problema della metafisica ha avuto anche in Edmund Husserl, padre della fenomenologia, un'importanza fondamentale. Se è vero che nella prima fase della sua produzione la metafisica sembra avere soltanto un'accezione negativa (ma egli è critico soltanto verso un certo tipo di metafisica), nella seconda fase e, soprattutto, nell'ultima, ne viene recuperato anche un significato "positivo".
Seguendo le difficoltà che il filosofo tedesco incontra nel tentativo di conferire alla metafisica uno statuto suo proprio e di fondarla come scienza, è possibile evidenziare un senso di metafisica "implicito" nel lavoro di Husserl a cui, nonostante non vi sia mai un richiamo diretto, le sue opere alludono. Se infatti egli si riferisce a una teleologia interna alla storia - la quale si rivela come idea finale che guida implicitamente (secondo un'intenzionalità "indiretta") dall'interno tutti i filosofi verso la realizzazione del telos filosofia -, scopo della sua filosofia, una volta rinvenuto tale telos nella realtà storica, è quello di additare in maniera implicita il senso precategoriale che si cela nel filosofare stesso. E questo percorso del tutto metafisico nel significato fenomenologico di metafisica come "scienza della realtà dell'essere", pur non essendo direttamente tracciato da Husserl, è l'obiettivo principale della sua fenomenologia quale fondamento per una scienza autentica dell'essere o metafisica.

Nicoletta Ghigi, è ricercatore presso il Dipartimento di Filosofia, Linguistica e Letterature dell'Università degli Studi di Perugia. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo, oltre la traduzione e cura dello scritto di Husserl La storia della filosofia e la sua finalità (Città Nuova, Roma 2004), La sapienza riposta nel mito e la vis veri della conoscenza pre-scientifica. Un confronto tra Vico e Husserl, in "Segni e Comprensione", XVIII (2004); La sensibilità a fondamento delle sintesi passive ed attive. Una riflessione sulla fenomenologia genetica di Husserl, in "Idee" 59-60 (2005); History as the Unveiling of the Telos. The Husserlian Critique of the Weltanschauungen, in "Analecta husserliana", XC (2006).



Introduzione. Il fondamento "errato" della metafisica
(Tangibile e intangibile; Conoscibile e inconoscibile)
Dall'identificazione della metafisica con la teoria della conoscenza alla fondazione di una teoria della conoscenza per la metafisica
(Stumpf e la metafisica costruita "dal basso"; Husserl e le Lezioni sulla metafisica; La Filosofia dell'aritmetica e la "metafisica del caloclo"; Il problema del "sostrato metafisico" e la scoperta dell'identità; Dalla problematicità della raffigurazione alla nuova realtà della metafisica; Conclusione. La metafisica da "scienza dell'esperienza" a scienza "della verità della realtà". Le Lezioni sulla metafisica del 1898-99)
La soluzione del problema metafisico della trascendenza. Dalle Ricerche al 1907
(L'essere come "probabilmente vero". Le Lezioni del 1902-03; La riconsiderazione della trascendenza; Il problema della realtà effettiva e la metafisica "apriorica"; Le Lezioni del 1907 e la "costituzione" dell'essere; L'espressione della cosa e la sua esistenza reale; Conclusione. La teoria della conoscenza come scoperta del senso dell'essere e l'apertura ad una metafisica autentica)
Metafisica come "scienza dell'essere assoluto"
(L'essere assoluto e l'essere relativo; Il "concetto naturale di mondo" e la scienza rigorosa dell'in sé; La polemica con Dilthey sulla possibilità della metafisica; La metafisica come "scienza assoluta" in relazione all'idea di una conoscenza assoluta; I "propositi" di Ideen I e l'interpretazione della fenomenologia pura come metafisica; Conclusione. La ricerca dell'assoluto e il significato di una metafisica "concreta")
Il significato della filosofia prima nella storia e la metafisica come "filosofia seconda"
(Dalla nascita della metafisica alla sua svolta teologica; La scoperta cartesiana e le sue implicazioni metafisico-teologiche; Il rifiuto della metafisica da parte di Locke e l'esito positivo dello scetticismo in Hume; Kant e la questione della metafisica; La psicologia "autentica" e la metafica come "filosofia seconda"; L'apriori universale costitutivo e la critica alla "spiegazione" metafisica di Lotze; Conclusione. Dalla "metafisica ricostruttiva" alla metafisica "in senso nuovo")
Il senso teologico del mondo e della metafisica fenomenologica come conoscenza "vera" dell'essere
(La "nascosta attività spirituale" e il senso del mondo secondo l'idealismo teologico di Lotze; L'ontologia concreta e la metafisica come "conoscenza ultima dell'essere"; La metafisica in "senso metodologico"; La "volontà di vita" e la teleologia come "forma di tutte le forme"; L'entelechia dell'umanità e l'idea di Dio alle radici della storia; Il senso del mondo e la metafisica come "filosofia universale"; Conclusione. Dall'intuizione alla teleologia. Il percorso metafisico di Husserl)
Conclusione. Husserl e la metafisica "implicita"
Nota bibliografica.

Contributi:

Collana: Filosofia

Argomenti: Storia della filosofia contemporanea - Ermeneutica - Fenomenologia

Livello: Studi, ricerche

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