L'atomismo seicentesco costituisce un movimento, piuttosto che una scuola ben definita, nel senso che i suoi sostenitori rappresentano un ventaglio assai largo di interessi e di obiettivi. L'ampio saggio di Ugo Baldini, dedicato al corpuscolarismo italiano del sec. XVII, delinea una mappa assai complessa degli orientamenti atomistici presenti nell'ambito culturale considerato, e offre interessanti suggestioni per il superamento della dicotomia, tradizionalmente accettata, fra le tendenze meccanicistiche e quelle non meccanicistiche. Tre altri tipi di dottrine corpuscolaristiche sono esaminati in altrettanti saggi che compongono il volume. Francesco Trevisani traccia il profilo dell'evoluzione del pensiero di Descartes sull'argomento da Le Monde sino ai Principia, fornendo utili annotazioni sull'ambiguità della nozione cartesiana di solidità della materia. Il pensiero corpuscolaristico di uno del più antichi discepoli di Descartes, Henry le Roy, o Regius, è discusso da Paolo Farina, il quale mette In evidenza Il contributo recato dagli studi medici alle concezioni fisiche dell'atomismo. Infine, Giancarlo Zanier ricostruisce il reticolo delle complesse influenze filosofiche che è dato ritrovare nelle concezioni cosmologiche di Sebastiano Basson, uno del novatores che contribuirono alla polemica moderna contro Aristotele.