Sraffa e la critica dell'economia dopo Marx

Marcello Messori

Sraffa e la critica dell'economia dopo Marx

Edizione a stampa

21,50

Pagine: 120

ISBN: 9788820445034

Edizione: 1a edizione 1978

Codice editore: 885.4

Disponibilità: Fuori catalogo

Negli ultimi anni, l'interesse degli economisti di orientamento classico e marxista si è prevalentemente rivolto all'opera di Piero Sraffa. La ragione di questo interesse va attribuita quasi certamente al rigore della critica sraffiana nei confronti della teoria economica tradizionale ed ai complessi rapporti, che sembrano legare i fondamenti di tale critica con le categorie degli economisti classici (Smith, Ricardo) e di Marx.

Nel presente lavoro si incominciano ad affrontare questi due nodi, che rivestono notevole rilevanza quanto al successivi, possibili sviluppi del pensiero economico. In particolare, si cerca di allargare l'oggetto di analisi ad altre impostazioni teoriche del '900 (Schumpeter, Keynes) nell'intento di definire. anche al di là delle proposizioni di Sraffa, il campo teorico adeguato per l'avvio di un nuovo programma di critica dell'economia politica. Al riguardo, la tesi che si intende sostenere è la seguente: la teoria del valore-lavoro di Marx, categoria cruciale per ]'Interpretazione del modo di produzione capitalistico, non si ritrova nella sua giobalità né rivolgendosi a Schumpeter e a Keynes né rivolgendosi a Sraffa. I primi due autori tuttavia fanno sopravvivere, anche se al di fuori e al di là di qualsiasi riferimento a Marx. uno spezzane importante di tale teoria, e cioè la categoria del denaro come essenza del processo capitalistico. In questo modo, essi si pongono come riferimento obbligato per un rinnovamento dell'analisi marxista. Una simile acquisizione consente anche di riflettere sulla posizione di Sraffa. Il taglio assai circoscritto della sua analisi, la critica quasi esclusivamente negativa rivolta alla teoria tradizionale, l'eliminazione della teoria del valore, rendono la sua opera meno utile rispetto a quella di Schumpeter e Keynes, costringendola entro Il campo, anche metodologicamente limitato, dell'economia pura.

M. Messori (Biella, 1950) è attualmente borsista presso la Fondazione Einaudi di Torino e lavora al laboratorio di economia politica dell'Università di Torino. Si occupa del pensiero economico del '900 (Koynes e Kolocki: un'analisi delle differenze, "Annali della Fondazione Luigi Einaudi", vol. X 1976; La teoria economica di Keynes, Torino, 1977) e di problemi dell'economia italiana (Tendenza dell'economia periferica, Torino, 1975; in collaborazione con A. Regnasco).

• Teoria del valore-lavoro, denaro e Critica dell'economia
• L'analisi di Sraffa dal '25 al '60
• Le interpretazioni neo-ricardiane di Sraffa
• La teoria di Sraffa come teoria economica "pura"
• Appendice.


Contributi: C. Napoleone

Collana: Dipartimento di scienze sociali, Universita' di Torino

Argomenti: Storia del pensiero economico - Scienza e teoria politica

Livello: Studi, ricerche

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