L'insegnamento della storia, di quella contemporanea, in particolare, risulta generalmente inadeguato nei vari ordini di scuola. Eppure i fatti e gli eventi del passato più recente sono spesso oggetto di attenzione e spettacolarizzazione da parte dei media e rappresentano una quota consistente delle proposte editoriali e dei titoli in uscita nelle collane di numerose case editrici.

Il dibattito si gioca sovente a colpi di documenti o materiali d'archivio sbattuti in prima pagina, di vicende e questioni di ieri gettate sul piatto della bilancia nelle polemiche dell'oggi; tra gli effetti di tale situazione la lievitazione quantitativa di una pubblicistica che si colloca ai livelli scientifici più disparati: dalle opere di grande tiratura e larga diffusione scritte da giornalisti-storici alle ricerche specialistiche, dalle pubblicazioni di impianto locale generalmente commissionate dagli enti pubblici al mare magnum dell'editoria scolastica e parascolastica di settore.

Rapporto tra formazione universitaria e definizione dei profili culturali e delle competenze didattiche degli insegnanti; esigenza di integrare didattica e ricerca anche al di fuori del mondo accademico; Linee di tendenza del mercato editoriale; necessità di superare gli specialismi attraverso il recupero di una dimensione à part entière della storia per far emergere in modo "globale" la complessità della società contemporanea; questi i temi salienti e più stimolanti affrontati dagli autori.

Attraverso un percorso per cerchi concentrici, i tre saggi pubblicati nel volume muovono dalla riflessione sugli aspetti istituzionali - i corsi di laurea in storia appunto, attivati a partire da vent'anni a questa parte nelle principali sedi universitarie - per affrontare quindi le questioni relative all'articolazione dei piani di studio, agli sbocchi professionali, al "mercato" legato alla ricerca e alla produzione storiografica nonché ai complessi ed ampi meccanismi che determinano la coscienza e la memoria collettiva.

Non solo e non tanto una guida alla facoltà o al corso di laurea, il lavoro di Baldissara, Legnani e Pedrolo si propone come una "inchiesta" ed una ricognizione sulle problematiche che fanno da cerniera tra la definizione di un curriculum di studi incentrato sulle discipline storiche ed il ventaglio delle opzioni e delle opportunità postuniversitarie.