Riforma istituzionale e riforma della pubblica amministrazione hanno fatto emergere per le Regioni l'esigenza di ripensare le forme di controllo sull'azione dell'amministrazione, sia quello del Consiglio sull'Esecutivo, sia quello dei cittadini sulla amministrazione nel suo insieme.

Rispetto al controllo inteso come verifica della corretta attuazione dei programmi, delle autorizzazioni di spesa, delle promesse elettorali, assume un rilievo tutto nuovo il controllo inteso come valutazione della idoneità delle politiche concordate a perseguire gli obiettivi condivisi.

Come attrezzare l'organizzazione consiliare a questo scopo e come garantire la partecipazione dei cittadini alla valutazione delle politiche è l'oggetto di questo volume, che innanzitutto cerca nell'ordinamento le norme che fondano questa prospettiva, riflette sulla funzione di integrazione della legittimazione degli organi elettivi che essa può svolgere, propone soluzioni organizzative per renderla praticabile e tecniche di analisi, statistiche ed economiche, idonee a fondare la valutazione dei risultati e dell'impatto delle politiche regionali, suggerisce come gestire la comunicazione istituzionale per arrivare ad una amministrazione condivisa.

L'obiettivo è quello di dare un contributo costruttivo affinché "l'enfasi con cui i disposti statutari riguardanti la partecipazione vengono enunciati" trovi "puntuali regole organizzative e procedimentali capaci di darle realizzazione" (Bartole, Bin, Falcon e Tosi, Diritto Regionale, Il Mulino, 2003).

Antonio Quagliani insegna Diritto del lavoro all'Università di Urbino.