War Hawks

A cura di: Marco Sioli

War Hawks

Gli Stati Uniti e la guerra del 1812

Dieci studiosi americani e italiani, prendendo spunto dalla dichiarazione di guerra degli Stati Uniti alla Gran Bretagna del 1812, si interrogano sul ruolo che ebbero gli War Hawks nell’influenzare la dichiarazione di guerra, sul ruolo della stampa che già appare come quarto potere, sugli scenari geopolitici e gli interessi espansionistici della giovane repubblica, mostrando come in una guerra, che viene ricordata con difficoltà e solo come scontro per la difesa degli interessi marittimi, si presentavano già in nuce espressioni intense di patriottismo e spinta espansionistica.

Edizione a stampa

25,00

Pagine: 216

ISBN: 9788891788573

Edizione: 1a edizione 2019

Codice editore: 1501.153

Disponibilità: Discreta


Nel giugno 1812 gli Stati Uniti, sotto la guida del presidente James Madison, stupirono il mondo dichiarando guerra alla Gran Bretagna. Quali che fossero i motivi che portarono a questa difficile decisione, considerata l'impreparazione di una nazione ancora sprovvista di un effettivo esercito permanente, apparve palese che nella politica americana erano emersi dei falchi della guerra - War Hawks - in grado di orientare l'opinione pubblica e le scelte dell'amministrazione.
Qual è stato il ruolo degli War Hawks nell'influenzare la dichiarazione di guerra? Quale fu il ruolo della stampa, che già appare in questi anni come quarto potere? Quali furono gli scenari geopolitici e gli interessi espansionistici della giovane repubblica?
Quali nuovi politici emersero con la guerra? Quale fu il ruolo di coloro che si impegnarono per risolvere pacificamente il conflitto che si concluse con il trattato di Gand nel dicembre 1814?
Su queste e altre questioni si interrogano dieci studiosi americani e italiani, esperti affermati e giovani ricercatori. Il loro lavoro riporta l'attenzione su una guerra che viene ricordata nei libri di storia con difficoltà e solo come scontro per la difesa degli interessi marittimi, laddove, invece, si presentavano già in nuce espressioni intense di patriottismo e la spinta espansionistica che, di lì a qualche decennio, avrebbe portato gli Stati Uniti a conquistare i territori messicani.

Contributi di: Luigi Marco Bassani, Deborah Besseghini, Matteo Casiraghi, Paul Finkelman, Giandomenico Iachini, Ginevra Paparoni, Marco Sioli, Andrew Spannaus, Scott Manning Stevens e Alan Taylor.

Marco Sioli insegna Storia dell'America del Nord all'Università degli Studi di Milano. Per FrancoAngeli ha curato i volumi Metropoli e natura sulle frontiere americane (2003) e L'età di Thomas Paine. Dal senso comune alle libertà civili americane (2012). Il suo ultimo libro è Abraham Lincoln. Le parole, le politiche e l'uso politico (2016).

Mario Del Pero, Prefazione
Marco Sioli, Introduzione
Paul Finkelman, James Madison e la guerra del 1812
Alan Taylor, La guerra del 1812 come guerra civile
Marco Sioli, Dalla War Fever alla Madison's War. L'opinione pubblica americana e la guerra del 1812
Ginevra Paparoni, La celebrazione della guerra del 1812 in The Heroes of the Lake, "The Hunters of Kentucky" e le poesie di The War
Deborah Besseghini, Consoli, mercanti e marinai in fondo al mondo. La guerra del 1812 in America del Sud
Luigi Marco Bassani,
Il New England e il costo dell'unione. La Hartford Convention del 1814
Andrew Spannaus,
La guerra del 1812 e il nazionalismo economico americano
Matteo Casiraghi, Tra terra e mare. La dimensione geopolitica della guerra del 1812
Gian Domenico Iachini, Dalla guerra del 1812 all'icona di Uncle Sam
Scott Manning Stevens, Gli esiti geopolitici della guerra del 1812 nel territorio indiano
Note sugli autori
Indice dei nomi.

Contributi: Luigi Marco Bassani, Deborah Besseghini, Matteo Casiraghi, Mario Del Pero, Paul Finkelman, Ginevra Paparoni, Andrew Spannaus, Scott Manning Stevens, Alan Taylor

Collana: La società moderna e contemporanea

Argomenti: Storia politica e diplomatica

Livello: Studi, ricerche - Textbook, strumenti didattici

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