È oggi di moda contestare la "svolta linguistica" e riscoprire le tradizioni del pragmatismo e dell'ermeneutica come nuovi orizzonti della filosofia.
Che fine ha fatto dunque la svolta linguistica? È un momento superato della nostra cultura o è qualcosa le cui potenzialità sono in parte ancora da scoprire? E in che senso vi è stata una trasformazione del "logos" occidentale definito per la prima volta dalla filosofia greca? Quanto siamo ancora vicini e quanto siamo ormai distanti da punti di riferimento fondamentali della cultura occidentale come Aristotele e Kant?
Il volume si propone di rispondere a queste domande dando una ricostruzione della filosofia del linguaggio di Frege letta in relazione alla tradizione filosofica e agli sviluppi contemporanei.
Si hanno così gli elementi essenziali per capire dove e come i nostri strumenti concettuali sono effettivamente cambiati. Dove: a partire dal lavoro di Frege, con la ripresa dell'ideale leibniziano di una lingua universale e di un calcolo universale. Come: nel ripensamento delle categorie fondamentali dell'analisi logica e nell'invenzione di una nuova scrittura simbolica.