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Luciano Lavecchia

La povertà energetica in Italia

PRISMA Economia - Società - Lavoro

Fascicolo: 2 / 2024

La povertà energetica è un fenomeno che interessa mediamente 2 milioni di famiglie nel nostro Paese, con un’incidenza differenziata tra Nord (minore) e Mezzogiorno (maggiore), nonché tra città (minore) e campagna (maggiore). Il peso rilevante dei costi per il riscaldamento delle abitazioni, pari in media a due terzi delle spese energetiche domestiche, ha orientato l’attenzione delle politiche di contrasto verso le esigenze di riscaldamento invernale, anche attraverso interventi volti a migliorare l’efficienza energetica degli immobili. D’altro canto, il cambiamento climatico in corso suggerisce la necessità di politiche di adattamento anche in relazione a fenomeni climatici estremi, come le ondate di calore. In questo lavoro si evidenzia l’eterogeneità del fenomeno sia nella sua dimensione spaziale sia sociale, e si presentano alcune prime evidenze sulla necessità di politiche per il raffrescamento estivo.

Dora Biondani

Povertà energetica: sfida complessa che promuove la collaborazione

PRISMA Economia - Società - Lavoro

Fascicolo: 2 / 2024

Energy poverty is a condition that occurs when households are unable to access adequate energy services due to factors such as low income, high energy costs, and poor building efficiency. Given the multidimensional nature of the problem, it is necessary to adopt innovative approaches to mitigate its effects. In particular, it is essential to establish close collaboration between different levels of governance: local, regional, national, and supranational. A direct and transparent strategic approach that works both top-down and bottom-up enhances the likelihood of developing real changes. Local and regional authorities, due to their proximity to citizens, can more precisely identify the specific needs of their territories and implement targeted measures, such as energy efficiency improvements in buildings or the activation of energy communities. At the national level, governments provide the regulatory framework and financial resources, while the European Union offers financial tools and platforms for dialogue and cooperation among member states. Only through a coordinated approach, involving public institutions, non-governmental organizations, and citizens, can energy poverty be effectively addressed and ensure a fair, sustainable, and inclusive energy transition for all.

Agim Kërçuku, Akito Murayama, Clara Civallero, Laura Codilupi, Renzo Riboldazzi, Paolo Conrad Bercah

Percorsi

TERRITORIO

Fascicolo: 108-109 / 2024

Guided shrinking to adapt to the demographic transition. The Japan case / Sovra/intercomunalità e piccoli centri. Tre geografie in Piemonte / Rinnovare o sostituire? Il dibattito sull’impatto ambientale degli interventi edilizi / Città Bene Comune 2024: quattro libri per discutere di città e territorio / Una forma-di-vita. Sul lavoro di ElasticoFarm

Il tema del verde urbano nel xx secolo ha assunto un ruolo sempre più importante a causa della crescente necessità di contrastare l’inquinamento ambientale e i problemi legati al cambiamento climatico. Gli spazi verdi hanno trasformato il loro ruolo, diventando sempre più centrali per la salute e il benessere dei cittadini. Negli anni, a partire dal periodo dell’industrializzazione, la loro importanza è cresciuta all’interno dei piani urbanistici fino ad essere regolamentati da documenti specifici, come la Valutazione ambientale strategica. Questo articolo si propone di rileggere l’evoluzione della pianificazione degli spazi verdi a Legnano, restituendo un quadro efficace della ‘transizione ambientale’ che è avvenuta ed è ancora in corso.

Nicola Colaninno

A multiscale outlook of the heat islands phenomenon in the Milan area

TERRITORIO

Fascicolo: 108-109 / 2024

Urban heat island (uhi) phenomenon, intensified by climate change, challenges cities and affects public health and well-being. This study explores the uhi in Milan from a multiscale perspective – regional, urban, and intra-urban – highlighting the impact of land use, urban morphology, and vegetation on temperature patterns. On the regional scale, the study identifies a heat island effect that is particularly responsive to variations in land cover. City-wide analysis shows the uhi intensity reaching up to 3.0°C at night. The intra-urban analysis reveals how urban geometry and vegetation shape the microclimate and reduce heat stress. The findings advocate for scalespecific urban planning strategies, emphasizing green infrastructure and climate-resilient designs to alleviate uhi effects.

Nicola Di Croce

Progettare l’atmosfera urbana: tra zonizzazione acustica e piani del commercio

TERRITORIO

Fascicolo: 108-109 / 2024

Il saggio riflette sul ruolo dei piani di classificazione acustica e delle strategie di promozione del commercio su strada nell’influenzare la vivibilità e l’attrattività dello spazio pubblico. Mobilitando il concetto di atmosfera e indagando in che misura l’ambiente sonoro contribuisce alla sua formazione, obiettivo del saggio è offrire una chiave di lettura per analizzare e favorire la sinergia tra questi strumenti di pianificazione urbana. A tal proposito, si presentano i risultati di un’indagine sviluppata nel centro storico di Mestre (Venezia), dove si propone un’analisi del suo ambiente sonoro e si illustra come tali strumenti di pianificazione urbana concorrano a veicolare l’esperienza sonora dello spazio pubblico.

Alice Alessandri, Daniele Viarengo

Le misure di coesione e inclusione sociale finanziate dal pnrr a Torino e a Milano

TERRITORIO

Fascicolo: 108-109 / 2024

L’articolo esplora in chiave critica il pnrr e il suo impatto territoriale, con un focus sulla Missione 5 – coesione e inclusione sociale – in due grandi realtà italiane: le città di Milano e Torino. Si evidenzia come la mancanza di una visione territoriale per un piano limitato nel tempo, unitamente alle ingenti responsabilità demandate alla pubblica amministrazione, si declini in modo diverso nei territori a seconda di alcune specificità. Tra queste, le caratteristiche socioeconomiche e il trend di sviluppo delle città, in stretta relazione con gli strumenti locali di governo del territorio. Inoltre, l’analisi approfondita della Missione 5 ha aperto una riflessione più ampia sulla questione della rigenerazione urbana, in termini di azioni materiali e immateriali.

Maddalena Rossi, Camilla Perrone

Per una nuova relazione tra carcere e città. Il progetto I CARE a Firenze

TERRITORIO

Fascicolo: 108-109 / 2024

Numerosi studi dimostrano l’influenza che il carcere ha sui territori che lo ospitano. Tuttavia, la relazione carcere-città ha ricevuto un’attenzione limitata da parte delle discipline progettuali: il carcere continua a essere una presenza problematica. In Italia, questo tema è stato al centro della riflessione di Giovanni Michelucci che, presentando il carcere come una parte della città, intesa quale luogo di convivenza civile, afferma che la loro progettazione deve essere interrelata. Il paper dialoga con questo pensiero e si domanda se la relazione carcere-città possa essere rinnovata urbanisticamente, attraverso la presentazione del progetto I CARE, sviluppato dal Lab of Critical Planning & Design [DIDA-UniFi] finalizzato alla rigenerazione urbana del territorio periferico in cui insistono le carceri della città di Firenze.

Andrea Grippo, Maria Giovanna Musso

Rappresentazioni e prospettive della marginalità: uno studio sociologico

TERRITORIO

Fascicolo: 108-109 / 2024

L’articolo esplora il tema della marginalità in Italia esaminando in che modo le politiche territoriali abbiano risposto al declino socioeconomico delle aree marginali e alle crescenti sfide dello sviluppo locale. Due iniziative di rilievo vengono esaminate: la Strategia nazionale aree interne e il Bando nazionale borghi. Viene proposta una riflessione critica sugli esiti di lungo termine di tali politiche, indagandone l’impatto sul processo di costruzione e trasformazione delle identità collettive delle comunità locali. L’obiettivo è contribuire a individuare strategie che promuovano uno sviluppo territoriale sostenibile e inclusivo, capace di integrare la valorizzazione economica con il recupero del tessuto socioculturale, contrastando in modo efficace le dinamiche di marginalizzazione.

Silvia Lanteri, Giulia Montanaro, Martina Spinelli, Ianira Vassallo

I processi di commoning come dispositivi del progetto di rigenerazione in contesti marginali

TERRITORIO

Fascicolo: 108-109 / 2024

Il contributo si inserisce nel recente dibattito sulle esperienze di commoning, tipicamente presenti in aree metropolitane in risposta a processi di finanziarizzazione e privatizzazione dello spazio, con l’obiettivo di osservarne la recente traslazione in contesti marginali, dove le dinamiche di appropriazione e uso del territorio avvengono con modalità e per ragioni molto diverse. L’attenzione si concentra sul progetto An (Architecture) School of commons (asoc), per indagare se e come i processi di commoning siano in grado di rispondere alle sfide contemporanee delle professioni legate alla progettazione, e alla necessità di costruire nuove visioni per questi territori.

Agnese Lombardini, Marco Mareggi

Lasciti materiali di geografie dormienti nell’area di Rimini

TERRITORIO

Fascicolo: 108-109 / 2024

L’articolo esplora la relazione tra la nota località turistica, la riviera romagnola, e il suo entroterra. Mentre nel secondo dopoguerra Rimini diventa una ‘metropoliriviera’ di vacanze di massa e urbanità diffusa, la valle del Marecchia subisce dinamiche di spopolamento e contrazione abitativa. Da una lettura dall’alto (ricerca bibliografica e cartografica e analisi statistica) e da esplorazioni del territorio (sopraluoghi e interviste) emerge un rapporto ambivalente tra costa e collina, con fenomeni concomitanti di crescita e contrazione. In entrambi i contesti restano tracce materiali, restituite in un abaco del patrimonio dismesso. Edifici, spazi aperti e infrastrutture sono risorse latenti disomogeee, capaci di generare scenari alternativi di trasformazione e nuove interazioni.

Mariella Annese, Sergio Bisciglia, Letizia Chiapperino, Nicola Martinelli

Progettare il superamento degli insediamenti abusivi dei lavoratori agricoli: questioni e prospettive

TERRITORIO

Fascicolo: 108-109 / 2024

L’occasione offerta dal pnrr con la Misura 5C2 investimento 2.2 ‘Piani urbani integrati per il superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura’ consente ai territori gravati dalla problematica di beneficiare di finanziamenti per migliorare le soluzioni insediative della condizione abitativa e per consentire la fuoriuscita dai circuiti di illegalità dei lavoratori stagionali. Il contributo si concentra sulla ricerca-azione portata avanti dal dipartimento ArCoD del Politecnico di Bari, tuttora in corso, sull’insediamento informale abusivo di Borgo Mezzanone nel territorio della Capitanata e riflette sulle modalità con cui una politica abitativa ambiziosa e straordinaria possa definire un nuovo spazio ‘abilitante’ dove sollecitare le capacità di appropriazione e le relazioni sociali.

Camillo Boano, Edoardo Ciuffreda, Manuel Grimaldi, Antonio Stopani

Dispositivi di non rappresentazione: il casolare e il ghetto nella frontiera migratoria foggiana

TERRITORIO

Fascicolo: 108-109 / 2024

Incrociando una varietà di letterature e riferimenti, l’articolo analizza la proliferazione degli insediamenti informali in Capitanata, l’affermarsi del ‘ghetto’ nelle sue rappresentazioni, le letture contrastanti del nesso tra ghettizzazione e trasformazioni economiche, tra cui le politiche pubbliche sono chiamate a ispirarsi. La riflessione critica si incentra su una archeologia di figure per una comprensione territoriale: il casolare e il ghetto, prendendo in considerazione tanto la loro proliferazione quanto la loro evoluzione verso caratteri sempre meno temporanei e stagionali, e del loro ‘fare’ e ‘farsi città’, delle attività e delle socialità che ne organizzano lo spazio e gerarchizzano gli usi. L’articolo suggerisce che il casolare e il ghetto siano in grado di generare dispositivi di non rappresentazione, dove il pensiero si propone, in primo luogo, di provare a decolonizzare il nostro immaginario sulla produzione e sulla migrazione.

Mariella Annese, Camillo Boano, Letizia Chiapperino, Antonio Stopani

Insediamenti informali e prospettive di superamento nella Capitanata rurale

TERRITORIO

Fascicolo: 108-109 / 2024

Il servizio si concentra sui paesaggi rurali della Capitanata, importante territorio nella geografia della produzione agroalimentare dove si addensano forme insediative come tracce di dinamiche di sfruttamento dei lavoratori migranti, in transito o residenti in modo permanente nel contesto regionale pugliese, esacerbate da gerarchie di potere e processi economici di scala transnazionale. Con il ricorso a indagini multidisciplinari, le riflessioni sviluppano posizioni differenti intorno al paradigma socio-spaziale del ‘campo’ informale e al suo ‘superamento’, inteso come affrancazione dalla precarietà abitativa, lavorativa ed economica, e si confrontano con approcci complementari di tipo teorico e pragmatico, secondo le finalità perseguite dai due gruppi di ricerca coinvolti.

Aubrey Toldi

Minding the gap: questioning our strategy to bridge urban theory and practice

TERRITORIO

Fascicolo: 108-109 / 2024

Explicit debates about theory-practice tensions have evolved over the past decades. Recently, there has been much focus on exposing the practical and theoretical shortcomings of deliberation (critique), lending urban scholars to call for new, enlightened ways of acting (vision). While this has brought about broader disciplinary awareness, many still struggle to respond to calls for more inclusive, collaborative, and reflexive actions. Why? In efforts to move this conversation forward, this paper calls into question this ‘critique and vision’ strategy and proposes that planners consider approaching this debate with a ‘naming and anticipating’ attitude instead.

Sumaita Tahseen, Matteo Umberto Poli

‘Her’ land. (Ecofeminist principles for flood resiliency and seed preservation)

TERRITORIO

Fascicolo: 108-109 / 2024

Ecofeminism asserts a direct biological and philosophical connection between the female and the earth, addressing feminine forces as primary protagonists of reviving the soil. This research focuses on the marginalized women farmers in Bangladesh, examining how gender inequality is perpetuated by the militarization of feminine knowledge and the denial of women’s potential as environmental stewards despite their integral role in sustainable food production. The research elucidates the depth of women farmers’ understanding of ecological interconnectedness and resilient land systems. The findings offer valuable insights for an alternative recipe of equitable and holistic food production system in agrarian landscapes, fostering seed and diversity.

Abdallah Jreij, Dafni Riga, Danila Saulino

Reporting lessons, outcomes, and open issues from the 18th AESOP Young academics conference

TERRITORIO

Fascicolo: 108-109 / 2024

Young researchers in urban planning often struggle to find ‘safe spaces’ and academic opportunities to discuss their work and receive constructive feedback. The 18th aesop Young Academics conference provided such a platform. The event, articulated around five tracks, addressed key gaps in the field of urban planning, including urban-rural dynamics, academia-practice divide, and planning for coexistence among humans, animal and natural species, and the environment. This paper shares the experience of the conference by reflecting on its conception, themes, outcomes, and legacy. The most significant outcome lies in the identification of key points and open issues that form a foundation for young researchers to tackle the growing challenges of coexistence.

Marco Migliore, Filippo Oppimitti, Filippo Orsini, Giancarlo Paganin

Urban vertical farms as new urban infrastructures

TERRITORIO

Fascicolo: 108-109 / 2024

Vertical farming has had a remarkable technical and applicative progression in recent years, since its diffusion could contribute significantly to the achievement, by 2030, of the UN’s global goals. The EU has funded several projects aimed at promoting new models of urban vertical farms, which are reported in this essay. The paper presents a strategy for the implementation of urban vertical farming at the urban scale, as an infrastructural form for the local community, that also became a system of urban regeneration. The implementation strategy, based on the hypothesis of reuse of abandoned or underused urban areas, is tested in the specific context of Milan, with maps and simulations, and shows how vertical farm systems can address the declining per capita agricultural land and meet the growing food demand due to population increases.

Matteo Clementi, Valentina Dessì, Mariana Pereira Guimarães

Mapping the climate in the urban fabric. The first step for farming the city

TERRITORIO

Fascicolo: 108-109 / 2024

Urban agriculture represents for the city a mix of opportunities from several perspectives. From an environmental point of view, as it uses water, soil and waste (as potential nutrients) can be part of urban and building metabolism. Furthermore, it can represent a useful piece for the continuity and strengthening of the urban green infrastructure, as it intercepts and enhances dedicated lots – shared community and municipal gardens – but also rooftops and vertical surfaces. From these premises, the bize_UrFarm research draws inspiration, introducing among the city’s resources that enhance urban agriculture the surfaces of buildings, which was previously considered an impediment to the development of urban agriculture in urbanized contexts.