Per una sorta di pudore, del rapporto denaro/lavoro si parla poco e quel poco solo in termini retributivi, dimenticando i significati psicologici che assume per tutti: lavoratori o no. Il nostro esame parte innanzitutto da una riflessione sui soggetti privi di occupazione: sono un numero impressionante e per loro non ha neppure senso parlare del significato del denaro. Per i lavoratori, al di là del valore della retribuzione, il denaro acquista numerosi significati psicologici, contribuendo a definire l’identità, il contratto psicologico con l’organizzazione, la misura del successo, la risposta al sentimento di giustizia, ... Peraltro, in una fase in cui il mercato del lavoro accentua le sue tendenze duali, suddividendo i lavoratori tra aristocratici e servi, occorre che i decisori riprendano a studiare il lavoro, anche nelle sue componenti conflittuali, per farne un oggetto plausibile di investimento psicologico.