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Rumeni e tunisini nell'agricoltura siciliana
Prendendo in esame la “fascia trasformata ragusana”, da cui muove uno dei più significativi flussi di produzioni ortofrutticole italiane, il volume analizza un contesto in cui l’impiego di lavoratori migranti in agricoltura, in particolare rumeni e tunisini, è avvenuto con modalità lontane da quelle tipiche del modello mediterraneo della stagionalità e mobilità, definendo un modello di appartenenza plurale, dai confini mobili.
cod. 1520.816
L’inserimento sociale e occupazionale di migranti tunisini e rumeni in un’area ad agricoltura intensiva della Sicilia orientale presenta alcune peculiarità rispetto al tradizionale "modello mediterraneo" che si basa sul nesso strutturale fra stagionalità delle attività e mobilità dei migranti. Il regime della serricoltura allenta l’imperativo funzionale della mobilità e accresce per i migranti le opportunità di continuità e regolarità del rapporto di impiego, ma sposta le dimensioni di penalizzazione sul versante della flessibilità del salario, dell’orario e dei ritmi di produzione, con differente graduazione in relazione ai diversi profili e strategie di imprese e lavoratori. D’altra parte, la stratificazione civica dei flussi migratori non ha comportato un processo generalizzato di sostituzione dei braccianti tunisini con quelli rumeni, né ha garantito ai neocomunitari migliori condizioni di lavoro e di vita, ma ha contribuito ad istituzionalizzare un sistema mobile di convenzioni che regola il mercato del lavoro bracciantile e riproduce disuguaglianze fra diverse categorie di migranti. Le donne, che vivono un difficile rapporto fra emancipazione e benessere, subiscono una penalizzazione più grave, che si estende all’esperienza della maternità e al rapporto con i figli, ma il loro ruolo è centrale nelle strategie familiari orientate a massimizzare guadagni e qualità della vita attraverso un adattamento delle culture e dei modelli di famiglia dei paesi di origine ai vincoli e alle risorse dei contesti di arrivo.
Il volume analizza le varie dimensioni del radicamento e della riproduzione del fenomeno mafioso affidandosi a una pluralità di strumenti di indagine, qualitativi e quantitativi. In particolare, concentrandosi sulla diffusione e il profilo attuale del fenomeno estorsivo in Sicilia orientale, il testo indaga la pervasività delle estorsioni in una fase storica caratterizzata da significativi successi sul piano del contrasto alla mafia e da una crisi economica che ha indebolito la disponibilità degli operatori economici a pagare.
cod. 1520.777
Negli anni della recente crisi economica, le liberalizzazioni hanno assunto una nuova preminenza nel dibattito pubblico nel Sud d’Europa e in paesi come l’Italia. Le riforme economiche varate si sono però confrontate con un ambiente istituzionale poco "ricettivo" e l’azione di convergenza europea non ha prodotto gli effetti auspicati. L’analisi proposta prova a spiegare in quest’ottica la lentezza e limiti di un processo di riforma di tipo top-down assai poco coerente con la cultura corporativa e familista del Paese. In questo scenario i costi sociali delle liberalizzazioni sembrano assai più alti dei benefici proprio in assenza di un adeguato sistema di coordinamento pubblico e di legittimazione degli attori coinvolti.
L’articolo fa riferimento al dibattito sui problemi e gli effetti della riforma universitaria svolto nell’ambito del convegno AIS ELO "I fallimenti della regolazione". Negli anni recenti, l’attenzione dei sociologi dal tradizionale terreno della stratificazione sociale e delle politiche di welfare si è spostata verso i modelli di governance dell’università e il ridefinirsi dei rapporti tra gli attori coinvolti. Le riforme degli anni duemila hanno cambiato radicalmente assetti organizzativi e modelli di governance, forme di reclutamento e profili formativi, tuttavia gli effetti sembrano ancora incerti e ambivalenti. L’opzione di gran parte delle università europee per un forte controllo centrale, la riduzione significativa dell’autonomia universitaria, la fissazione di standard comuni per il reclutamento e la valutazione, di obblighi di programmazione, rendiconto e trasparenza hanno incontrato in Italia, e non solo, forti resistenze e un’ancor tiepida accoglienza da parte degli attori economici. Sarà l’iter di attuazione della riforma a determinare effetti di lungo periodo sia sulle preferenze degli attori coinvolti sia sulle loro interazioni.
Esperienze e nodi della programmazione negoziata in provincia di Ragusa
Alcune esperienze di programmazione negoziata realizzate in provincia di Ragusa tra fine’900 e primo XXI secolo.
cod. 1263.8
Lavori, famiglie e stili di vita di giovani coppie meridionali
Il volume indaga il lavoro flessibile nei suoi aspetti socialmente più problematici e sotto il profilo della molteplicità degli ambiti di vita coinvolti. Da qui la scelta di analizzare il fenomeno nel Mezzogiorno, in cui la domanda di lavoro presenta drammatiche strozzature dal punto di vista quantitativo e qualitativo, e di indagare i percorsi di lavoro di giovani e giovani-adulti che hanno scelto di costruire una famiglia in condizioni di insicurezza lavorativa.
cod. 1520.662
Trasformazioni, conflitti e politiche in tempo di crisi
I contributi presentati al convegno dell’Associazione Italiana di Sociologia, sezione di Economia, Lavoro e Organizzazione, affrontano una pluralità di tematiche attinenti alle trasformazioni del lavoro imputabili all’introduzione di nuovi modelli organizzativi, allo sviluppo di nuovi settori e professioni, ai cambiamenti normativi.
cod. 1529.126
Territorial disparity and ambivalent development: the case study of Sicily The economic disparity between the North and South of Italy is one of the most studied subjects of economic sociology and a field of co-operation between different social sciences. Statistics, figures and results of the many studies about the economic transformations and the effects of incentive policies need to be considered in order to analyse the complex socio-economic scenario of South Italy and its relationship with the rest of the country. This is the objective of the present essay, which looks to the social and economic transformations in one region, Sicily, that in the last ten years has been little Sociologia del lavoro, n. 110/2008 focussed on and where the problems and characteristics of Southern Italy seem to be emphasised. Therefore the study considers the trend of some economic indices (Gdp, consumptions, investments, employment, productivity) and the effects of some incentive policies widely applied in the region (policies of negotial programming and policies of industrial clustering). Our analysis stresses the ambivalences of the Sicilian development and underlines the need to look at the role of public expenditure and regional development trends in a critical way.
In Italia, e particolarmente in Sicilia, spesso si pensa alla Csr come a una nuova modalità di gestione d’impresa orientata all’inclusione sociale delle categorie deboli o al soddisfacimento degli interessi degli stakeholder. Il volume amplia la prospettiva, proponendone una lettura come strategia di sviluppo fondata sull’azione integrata di tutti gli attori territoriali, contestaulizzandone le riflessioni teoriche e le metodologie applicative in riferimento alle specificità del tessuto economico e socioculturale della Sicilia.
cod. 1263.1
Il tema della disuguaglianza, delle sue tendenze e delle sue dimensioni è particolarmente rilevante per la sociologia economica, le cui origini storiche e analitiche derivano proprio dalla constatazione delle particolari disuguaglianze prodotte dallo sviluppo dell’economia capitalistica moderna. A questi temi l’Associazione Italiana di Sociologia (sezione Economia, Lavoro e Organizzazioni) ha dedicato il suo convegno annuale 2007, di cui il volume presenta una selezione dei lavori migliori.
cod. 1529.110
Patti territoriali, imprenditori e lavoro in Sicilia
Il volume presenta i risultati della ricerca “Sviluppo locale e azione pubblica nel Mezzogiorno: prospettive della programmazione negoziata”, che ha focalizzato l’attenzione su alcune esperienze di patti territoriali per l’occupazione attuati in Sicilia, con una prospettiva di analisi che ha inteso ricondurre la problematica dei patti a quella più ampia delle traiettorie di sviluppo del Mezzogiorno, del rapporto tra economia e politica e della regolazione del mercato del lavoro.
cod. 1520.502.5
Esiti e prospettive dei Patti Territoriali in quattro regioni meridionali
cod. 1520.502.2
cod. 1168.1.40
Rapporto nazionale "Rete antiviolenza Urban"
cod. 1130.142
Violenza sulle donne e servizi in un contesto meridionale urbano: il caso Catania
cod. 1130.129
Storie di vita di giovani a rischio, welfare comunitario e scenari di inclusione sociale
cod. 1130.107
La riduzione del tempo di lavoro e le ambiguità del tempo libero
cod. 1529.56