Elaborare un modello non è cosa semplice, come non è semplice definire univocamente cosa sia un modello, specie se al termine si aggiunge "... di intervento per fasce deboli".

Discutere di modelli non è facile e spesso ambiguo; nelle scienze sociali, poi, che non accedono a linguaggi estremamente formali, spesso risulta un compito impossibile.

Il modello operativo presentato in questa pubblicazione, pur avendo origine da interventi e progetti precedenti, ha trovato occasione di maggiore sistematizzazione nell'ambito del progetto transnazionale " The non discriminating firm ", finanziato dal Fondo Sociale Europeo, il cui fine ultimo consiste nella diffusione della cultura della non discriminazione nel mondo aziendale, attraverso la diffusione di un codice di buona prassi, delle relative linee guida e del marchio di qualità sociale "Valore dalla differenza. Impresa a gestione etica del personale".

" The non discriminating firm " è quindi un progetto dedicato alle imprese: l'idea è quella di offrire appoggio specializzato e strumenti tecnici al fine di indurre comportamenti aziendali responsabili dal punto di vista della gestione del personale. Il Modello di Bilancio, che la Comunità Capodarco di Roma presenta in questa pubblicazione, rappresenta uno strumento teso alla valorizzazione della persona e delle sue competenze, in un percorso di emancipazione dai vincoli del disagio, e pertanto in grado di favorire l'incontro tra le esigenze di inserimento lavorativo del singolo e le richieste del mercato del lavoro.

E se il Bilancio di Competenze, invece di un modello, potesse rappresentare un paradigma, non solo per tutta l'operatività sociale ma anche per la Responsabilità Sociale d'Impresa fino ad arrivare alla costruzione di una vera e propria idea di Nuova Cittadinanza Sociale, dove il Mercato ed il Terzo settore si incontrano per costruire un'antropologia dell'integrazione umana?