Gli anni '50 sono oggi ripercorsi da una pluralità di analisi, dì esperienze, di testimonianze, tutte tese a cogliere le linee, spesso appena accennate e percepibili, di una trasformazione in corso nella società italiana tale da aprire orizzonti politici culturali ed economici inediti per il nostro paese. Ed il "piano Vanoni", assunto nel suo significato emblematico di grande impegno collettivo volto a disegnare le prospettive di un'Italia del mutamento e dello sviluppo, diviene quasi un simbolo della diffusa volontà di superare le paralizzanti fratture ideologiche degli anni appena trascorsi, nel tentativo di misurarsi con i problemi concreti di un periodo ormai uscito dalle emergenze della prima fase di ricostruzione postbellica ed in procinto di venire riplasmato dal turbine del "miracolo economico".

Questi sono i temi trattati e dibattuti dai relatori partecipanti al convegno organizzato a Ferrara dalla locale Camera di commercio e dalla Facoltà di magistero dell'università ferrarese. Il confronto tra "voci" diverse quanto a formazione e ad interessi culturali (da Bo a Castronovo, da Di Nolfo a Barucci, da Lenti a Scotti, da Lombardini a Barca, tra gli altri), offre un esauriente bilancio delle conoscenze maturate su quel decennio cruciale, un significativo punto di riferimento per quanti vorranno approfondire, senza precostituiti pregiudizi di parte, la realtà di quegli anni nei cui contorni, non ancora compiutamente definiti, affondano le radici dell'Italia di oggi.