L'aeroporto della Malpensa si colloca in un'area in cui le piccole e medie imprese da sempre costituiscono un tessuto economico vivace e ben consolidato. Da quando è stato aperto il nuovo aeroporto, tuttavia, si è assistito ad un significativo e rapido spostamento di forze lavoro, e specialmente di giovani qualificati, dalle imprese tradizionali alle nuove attività aeroportuali. Attualmente la Malpensa si presenta - è stato detto - come una "città perennemente aperta", in cui operano circa duecentonovanta aziende con trenta diversi contratti collettivi di lavoro, e in cui lavorano circa quattromilacinquecento addetti della Sea, quattromila delle compagnie aeree, duemila dei servizi di catering, tremila delle attività commerciali e delle imprese di pulizia, un migliaio di dipendenti statali e altrettanti delle forze armate e di pubblica sicurezza.

Condotta dall'Ires Lombardia per incarico della Camera del lavoro di Varese, la ricerca che viene presentata in questo volume, analizza atteggiamenti e aspettative verso il lavoro, la carriera, l'azione sindacale di un campione di lavoratori giovani, attirati dal miraggio di lavorare in un ambiente diverso da quello dell'impresa tradizionale. Ne emerge uno spaccato alquanto problematico, che fa riflettere sul senso e il significato oggi del lavoro e della sua rappresentanza.

Stefania Doglioli , dottoressa di ricerca in Sociologia e Ricerca sociale, collabora con l'Ires Lombardia. Ha partecipato a ricerche sul mercato del lavoro e ha pubblicato diversi contributi su povertà e vittimizzazione.