Il giornalismo quotidiano ha svolto e svolge nel contesto della società italiana un'importante funzione non solo di orientamento dell'opinione pubblica, ma anche di formazione e di educazione . Gli studi finora condotti su questo argomento hanno privilegiato l'evoluzione generale della stampa con particolare riferimento alle testate di importanza nazionale o regionale, con pochi interventi sulla pubblicistica quotidiana locale, che ha contribuito notevolmente alla creazione ed all'affermazione del nostro sistema democratico, sia come fattore di cambiamento, sia come oggetto di trasformazione.

Ma quanti sono stati i quotidiani in Italia dalla caduta del regime fascista a questi primi anni novanta? Dove, come, quando e perché sono stati pubblicati? Su quali forze si sono basati? Chi li ha diretti? Con quali orientamenti ideologici?

Questo volume, ricco di dati, di nomi, di cifre, vuol rispondere, per quanto possibile, a questi ed altri interrogativi. Di ogni giornale, anche di quelli ormai dimenticati, si è cercato di sintetizzare in una scheda le notizie più utili ed interessanti attraverso un'accurata ricerca condotta nelle biblioteche italiane.

Mario Grandinetti (Motto S. Lucia, 1941), insegnante di lettere negli studi tecnici, è collaboratore del Centro studi sul giornalismo "Gino Pestelli" di Torino e delle riviste "L'Editore" e "Media Duemila". Si occupa di storia sociale e dell'informazione, ha pubblicato studi e ricerche sul movimento operaio e sindacale e sulla politica amministrativa torinese. Fra le sue pubblicazioni La proprietà dei giornali dal 1861 al 1975, in La stampa italiana del neocapitalismo, a cura di V. Castronovo e N. Tranfaglia (Laterza 1976) e i quotidiani di Torino della caduta del fascismo al 1948, (Centro studi piemontesi 1976).