L'utilizzazione indiretta dei lavoratori

Olivia Bonardi

L'utilizzazione indiretta dei lavoratori

Edizione a stampa

39,00

Pagine: 416

ISBN: 9788846428455

Edizione: 1a edizione 2001

Codice editore: 300.59

Disponibilità: Discreta

A distanza di quarant'anni, il divieto di interposizione nelle prestazioni di lavoro costituisce ancora il punto di riferimento fondamentale per la disciplina delle forme di utilizzazione indiretta dei lavoratori, incidendo sia sui più risalenti sistemi di sfruttamento della manodopera, sia sui moderni processi di outsourcing e di ristrutturazione aziendale. In un momento di grandi trasformazioni qual è quello attuale, esso si pone al centro del dibattito relativo al futuro assetto del diritto del lavoro.

In questo contesto, la discussione sul lavoro temporaneo ha costituito soltanto uno dei campi di battaglia di una guerra di ben più ampia portata, che ha come oggetto di contesa la sopravvivenza del generale divieto di interposizione sancito dalla legge del 1960. Non per caso, già all'indomani dell'emanazione della legge n. 196/97, che ha legittimato questa particolare forma di lavoro, da più parti si è ritenuto necessario un nuovo provvedimento volto a una complessiva rivisitazione della legge sull'interposizione o, quanto meno, una sua interpretazione evolutiva.

Ma il lavoro temporaneo non è l'unica forma di utilizzazione indiretta dei lavoratori che l'ordinamento consente: il legislatore ha sottratto anche altre forme di interposizione all'applicazione del divieto. Le disposizioni volte a legittimare nuove forme di interposizione e la nuova disciplina del lavoro temporaneo costituiscono un cospicuo materiale normativo che, per quanto disomogeneo, permette ormai di delineare un'area piuttosto ampia di "interposizione lecita", che richiede una valutazione d'insieme.

Questo libro tenta di compiere un'opera di sistemazione complessiva della legislazione in materia, per verificarne la tenuta dal punto di vista sistematico e per valutare l'opportunità di un riordino dell'intera disciplina dell'utilizzazione indiretta dei lavoratori.

Olivia Bonardi (Milano, 1966) è ricercatrice di diritto del lavoro nella Facoltà di Scienze politiche dell'Università degli studi di Milano. Oltre a numerosi scritti minori in materia di diritto sindacale e del lavoro, ha pubblicato nel 1996 un saggio sui disegni di legge in materia di lavoro temporaneo e, nel 1997, un commento alle disposizioni sulla stessa materia della l. n. 196/97.


Parte I. Il divieto di interposizione nelle prestazioni di lavoro: contenuto e sanzioni
Definizione della fattispecie interpositoria vietata dall'art. 1, l.n. 1369/60
(L'interpretazione dell'art.1, l.n. 1369/60 secondo i primi commentatori della norma. Prime acquisizioni sulla struttura della fattispecie interpositoria; La tesi dell'interposizione fraudolenta. Critica. Con il divieto d'interposizione il legislatore ha inteso vietare un determinato risultato a prescindere dallo strumento contrattuale utilizzato per raggiungerlo. Primi cenni e rinvio; La ricostruzione della fattispecie di cui all'art. 1, l.n. 1369/60 quale nuova forma di interposizione non sussumibile negli schemi civilistici dell'interposizione reale e fittizia. La rilevanza dell'effettiva utilizzazione delle prestazioni di lavoro; Segue: interposizione nelle prestazioni di lavoro e istituti civilistici che consentono la deviazione degli effetti del contratto in capo a un terzo. Cenni introduttivi; La tesi dell'interposizione fittizia: conferma della rilevanza del dato dell'effettiva utilizzazione delle prestazioni di lavoro. L'effettiva utilizzazione va intesa come sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato che si svolge direttamente tra imprenditore interponente e lavoratore. Critica. Marginalità del ricorso alla simulazione nell'interposizione di mere prestazioni di lavoro; La tesi dell'interposizione reale. Necessità che sia l'interposto ad esercitare il potere direttivo. Critica. Irrilevanza della persona che esercita il potere direttivo; Il ricorso ad altri istituti civilistici che consentono l'utilizzazione indiretta delle prestazioni di lavoro: la cessione del credito alla prestazione di lavoro, le ipotesi del contratto a favore di terzi e dell'unico negozio trilatero cui partecipi anche il lavoratore: tendenziale applicabilità del divieto di interposizione; Riepilogo e prime conclusioni: il divieto di interposizione come divieto di utilizzazione indiretta delle prestazioni di lavoro indipendentemente dallo strumento utilizzato a tal fine. Le forme socialmente tipiche dell'interposizione: cenni introduttivi e rinvio)
La difficile applicazione del divieto di interposizione
(L'ambito di applicazione del divieto: le limitazioni soggettive; Lavoro autonomo e in associazione: la fuga dal lavoro subordinato e i confini del divieto di interposizione; La distinzione tra appalto e interposizione; La zona grigia tra interposizione e appalto: analisi di alcuni settori particolarmente a rischio; Una figura di confine: il c.d. comando o distacco del lavoratore; L'impiego dei lavoratori nell'ambito di società collegate: la rilevanza della forma gruppo nel diritto del lavoro e l'utilizzazione indiretta dei lavoratori; Segue: il gruppo, il distacco e il divieto di interposizione nelle prestazioni di lavoro)
Le conseguenze della violazione del divieto di interposizione
(La costituzione del rapporto di lavoro con l'effettivo utilizzatore delle prestazioni di lavoro; Il momento di costituzione del rapporto di lavoro con l'effettivo utilizzatore e il trattamento spettante al lavoratore; La successione di più utilizzatori della prestazione di lavoro: conseguenze sul piano del rapporto di lavoro; L'efficacia degli atti compiuti dall'interposto con particolare riferimento al licenziamento del lavoratore; La responsabilità dell'interposto per il trattamento spettante al lavoratore; Segue: la responsabilità dell'interposto per il versamento dei contributi previdenziali e assicurativi; I rapporti tra effettivo utilizzatore delle prestazioni e soggetto interposto. La responsabilità penale; Divieto di interposizione e norme in materia di collocamento; La (dis)applicazione delle sanzioni alla pubblica amministrazione)
Parte II. L'interposizione lecita
Il lavoro temporaneo
(Una precisazione terminologica; Agli albori. Il dibattito sull'introduzione del lavoro temporaneo: una guerra solo ideologica?; Dal protocollo del 23 luglio 1993 al patto per il lavoro del settembre '96 (passando per i progetti di legge in materia); La legge n. 196/1997: cenni introduttivi; Il problema della qualificazione giuridica del lavoro temporaneo; Segue: la questione della rilevanza del collegamento negoziale; I requisiti delle agenzie fornitrici; Il contratto di fornitura di prestazioni di lavoro temporaneo; I motivi di legittimo ricorso al lavoro temporaneo ... e i divieti; La qualificazione giuridica del contratto per prestazioni di lavoro temporaneo: irrilevanza della distinzione tra contratto di lavoro temporaneo a termine e a tempo indeterminato; Segue: la qualificazione giuridica del contratto per prestazioni di lavoro temporaneo: riconducibilità del contratto al tipo delineato dall'art. 2094 c.c.; La tutela del lavoratore nel mercato e la fase costitutiva del rapporto di lavoro; Lo svolgimento del rapporto di lavoro. A) Le posizioni fondamentali: potere direttivo, obbligo di fedeltà, potere disciplinare e ius variandi; Segue: lo svolgimento del rapporto di lavoro. B) Il trattamento spettante al lavoratore e l'indennità di disponibilità; Il ruolo della contrattazione collettiva: il primo contratto collettivo della categoria dei lavoratori temporanei e i diritti sindacali; Patologia del lavoro temporaneo. A) Le sanzioni previste dall'art. 10, l.n. 196/97; Segue: patologia del lavoro temporaneo. B) La proroga e il termine della missione. L'interruzione della missione e il licenziamento del lavoratore)
Altre forme di interposizione lecita
(I limiti generali posti dall'ordinamento all'utilizzazione indiretta di lavoratori subordinati; La difficile integrazione fra il divieto di interposizione nelle prestazioni di lavoro e il diritto comunitario; Il cosiddetto prestito di manodopera: il distacco attuato al fine di evitare il licenziamento collettivo; Segue: il distacco del lavoratore assunto con contratto di formazione e lavoro; Il distacco dei ricercatori, dei tecnologi e dei tecnici di ricerca previsto dall'art. 14, l.n. 196/97; Le convenzioni di inserimento temporaneo dei disabili: una nuova deroga al divieto di interposizione; La sanatoria prevista dalla l. n. 144/99 per l'interposizione nelle attività sociosanitarie; Le deroghe previste dal d.p.r. n. 1192/61; L'interposizione nelle prestazioni di lavoro portuale: un problema risolto?)
Parte III. Forme lecite e illecite di interposizione: una visione d'insieme
La disciplina dell'utilizzazione indiretta dei lavoratori e le nuove forme di organizzazione del lavoro
(Il divieto di interposizione nelle prestazioni di lavoro: tentativo di un bilancio; La legittimazione del lavoro temporaneo: effetti sulla giurisprudenza in materia di interposizione; Le proposte di legge in materia di distacco del lavoratore; Subfornitura, outsourcing e nuove forme di decentramento produttivo: verso l'abrogazione del divieto di interposizione nelle prestazioni di lavoro?; Lavoro temporaneo e contrat d'activité; La riformulazione del divieto di interposizione nelle prestazioni di lavoro: le indicazioni della legge n. 499/93; La ridefinizione dei criteri di distinzione tra appalto e interposizione).






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