La Gioventù Cattolica in cammino.

Francesco Piva

La Gioventù Cattolica in cammino.

Memoria e storia del gruppo dirigente (1946-1954)

Edizione a stampa

37,00

Pagine: 480

ISBN: 9788846446374

Edizione: 1a edizione 2003

Codice editore: 1792.40

Disponibilità: Esaurito

La domenica di Pasqua del 1954 i giornali pubblicarono in prima pagina la notizia che Mario Rossi, presidente centrale della "Gioventù italiana di azione cattolica", aveva rassegnato le dimissioni con una lettera aperta ai dirigenti diocesani e ai vescovi d'Italia. Nella lettera Rossi denunciava l'insanabile contrasto insorto con la commissione episcopale preposta all'Azione cattolica e il presidente generale, Luigi Gedda.

Si trattò di un fatto senza precedenti nella storia del movimento cattolico italiano: suscitò vasto interesse nell'opinione pubblica e provocò le dimissioni di quasi tutti i dirigenti centrali e di numerosi dirigenti periferici dell'associazione giovanile. L'Osservatore Romano reagì con duro comunicato, ispirato dal Sant'Ufficio, che imputava a Rossi e ai suoi collaboratori "pericolose tendenze dottrinali". Bisogna risalire all'inizio del Novecento, con la repressione antimodernista, per rintracciare una reprimenda così forte verso esponenti del laicato cattolico. Un evento clamoroso, quindi, rievocato spesso dalla storiografia che ha studiato l'Italia repubblicana.

Questo libro ritorna su quell'episodio. Avvalendosi delle testimonianze orali di alcuni protagonisti, propone una più articolata chiave di lettura. In sintonia con altre interpretazioni, l'evento è inquadrato all'interno delle rigidità ideologiche che segnarono il pontificato di Pio XII e lo scenario politico italiano dei primi anni Cinquanta. L'analisi è tuttavia focalizzata sul percorso intellettuale intrapreso dai vertici della Gioventù cattolica sul finire degli anni Quaranta e che, nel '52, portò anche Carlo Carretto a rompere con Gedda, suo "maestro". Tale cammino critico non riguardò solo la visione del rapporto fra militanza cattolica e impegno politico, messa particolarmente in gioco in occasione dell'"operazione Sturzo"; comportò anche la maturazione di orientamenti teologici e culturali contrastanti con il modo in cui la Chiesa di Papa Pacelli concepiva la sua presenza nella società contemporanea.

Francesco Piva insegna Storia contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia della Università di Roma "Tor Vergata". È autore di alcune monografie che hanno ricostruito aspetti della storia sociale del Veneto nel '900 e della condizione operaia nel periodo compreso fra le due guerre mondiali.


Introduzione
Certezze, speranze e paure del dopoguerra
(I baschi verdi; Entusiasmi di fine guerra; L'unità contro il "classicismo"; Rimozioni della memoria; La mobilitazione contro il comunismo; Attese messianiche; "Una spiritualità militare")
La presidenza Carretto dopo il 18 aprile
("Carretto era fuoco"; Una nuova generazione di dirigenti; Carretto e Gedda; Il disincanto dopo il 18 aprile; Spiritualità laicale e morale sessuale; L'orientamento politico-sociale)
La frattura tra Carretto e Gedda
(Madonna di Campiglio; "Autocritica"; Contro "l'operazione Sturzo"; Le dimissioni de Carretto; L'eredità di Carretto; Il dilemma delle "opere")
La presidenza Rossi
(Controversie sulla nomina; "Carlo era entusiasmo. Mario razionalità"; Continuità e cesure; "Né di destra, né di sinistra"; Castelgandolfo; Cronaca della crisi; L'atto finale)
Appendice
(I testimoni: note biografiche).

Collana: Temi di storia

Argomenti: Storia economica - Storia politica e diplomatica

Livello: Studi, ricerche

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