La pratica dell'educatore con disabile intellettivo

Massimo Raccagni

La pratica dell'educatore con disabile intellettivo

Riabilitazione dell'etica professionale nella valutazione e negli atelier

Questo testo si rivolge in modo particolare agli educatori professionali, proponendo diverse riflessioni sulla possibilità di riabilitare la supposizione dell’esistenza di un soggetto dell’inconscio anche in coloro che sono portatori di una menomazione intellettiva, talvolta aggravata da una grave sintomatologia psichiatrica.

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23.00

Pages: 180

ISBN: 9788891750372

Edition: 1a edizione 2017

Publisher code: 1130.329

Availability: Discreta

Pages: 180

ISBN: 9788891748720

Edizione:1a edizione 2017

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Format: PDF con DRM for Digital Editions

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Pages: 180

ISBN: 9788891748737

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Come umanizzare le pratiche assistenziali e quelle educative rivolte ai soggetti con disabilità intellettiva che frequentano le istituzioni di cura?
Come rianimare il desiderio di sapere e la ricerca vitale delle équipe dei curanti?
Questo testo si rivolge in modo particolare agli educatori professionali, proponendo diverse riflessioni sulla possibilità di riabilitare la supposizione dell'esistenza di un soggetto dell'inconscio anche in coloro che sono portatori di una menomazione intellettiva, talvolta aggravata da una grave sintomatologia psichiatrica.
Riconsiderare il processo valutativo oltre la descrizione e l'elencazione dei comportamenti disfunzionali immediatamente riferiti a motivi deficitari, consente all'educatore di avvicinarsi alla supposizione dell'esistenza di un desiderio del soggetto dell'inconscio anche nella disabilità intellettiva. Un soggetto che, disabilitato al mondo dei legami simbolici, comunque domanda al proprio educatore di essere riconosciuto nel mondo significante e di essere partecipe di una dialettica del desiderio che lo includa in un sistema di relazioni umanizzate.
Riconoscendo gli aspetti fondativi della struttura psichica (nevrotica o psicotica), l'educatore si trova nelle condizioni di rifondare la propria pratica nel rispetto di quanto la struttura dell'inconscio esige. Una vita inconscia - quella del soggetto con grave disabilità intellettiva - pervasa da un'angoscia che disconnette al campo relazionale. Di conseguenza, l'educatore vive un profondo senso di impotenza quando viene esposto a ciò che è impossibile da educare. Un inconscio che talvolta, quando non si rivela attraverso formazioni linguistiche generative di senso, si realizza attraverso produzioni grezze, dirompenti: un inconscio "a cielo aperto".

Massimo Raccagni, psicologo, psicoterapeuta, opera da diversi anni all'interno di strutture diurne e residenziali che accolgono bambini, giovani ed adulti con disabilità mentale, anche grave. Si occupa anche di clinica dell'infanzia presso il centro clinico "LOca-Associazione per l'infanzia, l'adolescenza e le famiglie".

Domenico Cosenza, Prefazione
Introduzione
Il ricovero nell'istituzione di cura come altra possibilità
(Crisi familiare e domanda di accoglienza; L'ospitalità nella struttura residenziale; La permanenza nei legami discorsivi)
La circolazione, passaggi e oscillazione tra i discorsi
(Note sul concetto di discorso in psicoanalisi; Il bambino pulsionale ed il discorso dell'educazione alla civiltà; Pratica educativa e circolazione dei discorsi nell'istituzione di assistenza e cura; L'oscillazione tra i discorsi del soggetto con insufficienza mentale; Passaggi di discorso dell'operatore)
La prima scena ed il primo discorso del disabile intellettivo
(La prima scena ed il primo discorso; Il fatto di parlare senza dire; Il fatto di parlare del disabile intellettivo; Insufficienza e privazione di significante; Attività di parola come domanda di riconoscimento)
La dialettica del desiderio tra educatore e soggetto con insufficienza mentale
(Note sulla nascita del soggetto del desiderio e dell'oggetto; La domanda di riabilitazione al simbolo nella disabilità intellettiva)
La pratica educativa nell'atelier espressivo
(L'atelier espressivo subordinato alle ragioni del discorso dell'istituzione; Per un'etica della conduzione dell'atelier)
La seconda scena come epifania del secondo discorso
(La seconda scena; Il tentativo di un secondo discorso; Disabilità intellettiva con o senza inconscio?)
La supposizione del soggetto dell'inconscio nella disabilità intellettiva
(La riabilitazione dell'inconscio come atto etico nella pratica educativa; Trascendere il fenomeno per far esistere il soggetto dell'inconscio; L'incontro angosciante per l'educatore; La perturbazione del desiderio materno; Il turbamento dell'intera équipe curante)
Il concepimento insufficiente del bambino ritardato
(Alienazione infantile al desiderio materno; Quale posto per il bambino con menomazioni nel desiderio materno perturbato?; L'intelligenza come separazione dal discorso dell'Altro)
La diagnosi clinica
(Una diagnosi senza soggetto; Il ritardo mentale come figura della nosografia; Valutazione normativa del funzionamento intellettivo; Valutazione criteriale del funzionamento di soggetti con disabilità grave; La valutazione del comportamento adattivo; Il concorso del personale educativo alla valutazione dei tratti di interesse psicopatologico; Il sintomo, disturbo e comportamento problema)
Il concorso degli educatori nella valutazione del funzionamento e della disabilità
(Il profilo dinamico funzionale; La necessità etica di reperire il soggetto della programmazione educativa; Definizioni terminologiche che organizzano la diagnosi funzionale; Esemplificazioni dei criteri per l'analisi del funzionamento e della disabilità; Il concorso del personale educativo nella valutazione criteriale dell'area affettivo relazionale; Danno cerebrale infantile e deficit delle funzioni cognitive; Le funzioni cognitive umane nel corpo del linguaggio; Il registro intellettivo; Il concorso del personale educativo nella valutazione criteriale dell'area cognitiva e del funzionamento del pensiero)
Riferimenti bibliografici
Elenco dei casi
(L'incontro con Ivan: supporre la domanda di simbolo; Clinica sulla soglia della relazione; Calcolo e controllo; Il tormento di essere parlati o parlare; Volere meloni; cinque euro la cassa; L'esigenza di riprendere la parola; L'enigma del punto di enunciazione di Lara; Il montaggio olofrastico contro l'effetto metaforico; "Mi chiamo come mi chiamano"; Primo; L'assistenza dell'operatore come una festa; Il dipendere dalle labbra; Rispondere all'impossibile della morte; È possibile telefonare a Dio?; Stereotipia o domanda di riconoscimento?; La paziente amante e l'educatrice amata; Domanda di riconoscimento tendenzialmente nel simbolo o filia?; Faccio quello che voglio; Luca, che occupa lo spazio; Pierino e i Lego; Il supereroe senza storia; L'offerta non anonima di Filippo; L'oggetto del bambino festeggiato; L'educatore barrato di Pierino; Testate al muro. L'altra scena di Ivan; Bastardi! L'altra scena di Raffaello; Tutti ce l'hanno con me. L'altra scena di Marika; Morsi. L'altra scena di Lara; Il Giulio di prima non c'è più; ora è il personaggio; Mamma; "tiramisù"!; Il fenomeno perturbante per l'educatore: la soluzione del bambino "goduto"; Il fenomeno che perturba i genitori di Alessio; Sono "una merda"!; Giovanni, lo schiaffeggiatore; Giovanni, il disturbatore coatto; Caterina e la soluzione delirante; Linda, le parole come cose e l'esordio psicotico; Emozioni di pancia; Il non poter sapere di Daniele; Valutazione delle manifestazioni di interesse psicopatologico nel setting educativo; Caos ed autoaggressività; Relazioni di appoggio; L'occasione fa l'uomo, intelligente. Estratto dell'aggiornamento semestrale del PDF; Concorso della pratica educativa alla valutazione delle funzioni cognitive per la stesura del PDF).

Contributors: Domenico Cosenza

Serie: Politiche e servizi sociali

Subjects: Psychology of Disability

Level: Books for Teachers, Social and Health Workers

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