L'orfanotrofio femminile della Stella di Milano trae la sua origine da san Carlo e da san Girolamo Emiliani, ma è solo nel XVIII secolo, con le riforme teresiane e giuseppine, che si costituisce il vero e proprio orfanotrofio femminile, conseguente alla laicizzazione delle istituzioni benefiche.

Le Stelline sono le figlie povere delle famiglie milanesi. Orfane almeno di padre, la loro è soprattutto una povertà materiale ma in alcuni casi anche morale.

L'istituto le raccoglie, le mantiene, le educa e le istruisce; insegna loro il "mestiere di vivere" e una professione.

Pur nella sfortuna, le orfane vivono così una condizione di privilegio rispetto a molte coetanee che hanno una famiglia.

Questa ricerca, che si fonda su numerosi documenti (relazioni di direttrici, educatrici, o ispettrici, verbali dei consigli, scritti personali delle orfane o delle ex Stelline) offre non solo la storia di una istituzione benefica, ma uno spaccato di storia femminile e assistenziale.

La Stella è per le esponenti della emancipazionismo femminile, socialista e cattolico, un terreno di confronto sul ruolo della donna nella società e sul rapporto donna-madre, sposa-operaia.

L'orfanotrofio è anche espressione della società politica e culturale milanese, attraverso i suoi amministratori, nominati dal consiglio comunale e in linea con le tendenze politiche dello stesso.