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Le piccole e medie imprese nell'economia italiana

Unioncamere

A cura di: Istituto Guglielmo Tagliacarne

Le piccole e medie imprese nell'economia italiana

Rapporto 2005. Posizionamento competitivo e linee di trasformazione

Edizione a stampa

23,50

Pagine: 192

ISBN: 9788846478948

Edizione: 1a edizione 2006

Codice editore: 1812.28

Disponibilità: Buona

Il Rapporto sulle PMI 2005, partendo dai risultati dell'indagine realizzata su 3.500 imprese del settore manifatturiero e dalle informazioni statistiche raccolte da altre fonti - secondo un metodo di analisi integrato tra aspetti congiunturali e caratteristiche strutturali -, pone l'attenzione sulla percezione che le PMI italiane hanno della propria competitività, anche in una prospettiva di medio termine. Al riguardo, è emerso che solo nel 12,1% dei casi le PMI manifatturiere dichiarano una percezione di "cattiva collocazione competitiva", mentre il 27,6% di esse percepisce un buon livello di competitività. Il settore in cui si registra un notevole ottimismo è la meccanica, mentre - dal punto di vista territoriale - aspettative crescenti si rilevano al Sud e nel Nord-Est. Per migliorare il proprio posizionamento competitivo le PMI, inoltre, si stanno concentrando per lo più sull'obiettivo di rafforzare le posizioni sul mercato, attraverso i classici strumenti del marketing e dell'innovazione; meno importanti sembrano, invece, l'organizzazione interna e l'aspetto finanziario.
Inoltre, dopo le pionieristiche analisi presentate nel Rapporto 2004, sono stati ulteriormente sviluppati due filoni di ricerca: lo studio di un emergente nucleo di imprese manifatturiere (definito "middle class") e la stima del valore aggiunto manifatturiero per dimensione di impresa a livello provinciale.
In riferimento alla "middle class", riteniamo che più di 15mila delle circa 540mila imprese manifatturiere italiane con meno di 249 addetti (3% del totale) risulta rientrare in questo nucleo. Inoltre, si sottolinea come la stessa non rappresenta una nuova tassonomia delle organizzazioni economiche, ma identifica un nuovo gruppo di imprese (che già nel Rapporto 2004 definimmo "ceto medio") che affianca le medie imprese e che rappresenta la naturale conseguenza dei processi di ispessimento in atto nel nostro tessuto produttivo. Quindi, la dimensione dell'impresa dovrebbe essere intesa, in particolare quando si studiano comportamenti e performance delle micro-piccole imprese, non tanto in termini di addetti/fatturato quanto come quel "complesso di risorse umane e finanziarie, di conoscenza e di relazioni" presenti in azienda, che incentiva la capacità di impegnarsi in attività estere, di operare in rete con altre imprese e di consolidare il posizionamento competitivo.
In conclusione, il fil rouge che caratterizza il Rapporto PMI 2005 è individuabile nella constatazione di una profonda trasformazione (e non di declino del nostro sistema manifatturiero), in un momento congiunturale estremamente difficile, che è stata utilizzata da un buon numero di imprese per accelerare un processo di "spostamento verso l'alto" delle strategie e di "irrobustimento per vie esterne" del proprio posizionamento competitivo e che lascerà in eredità un tessuto di impresa profondamente cambiato rispetto al passato.



Carlo Sangalli, Premessa
Gian Carlo Sangalli, Introduzione
Parte I. Tesi interpretative e nuove chiavi di lettura delle dinamiche delle piccole e medie imprese italiane: aspetti congiunturali e strutturali
Lo scenario economico di riferimento
(Alcune tendenze della congiuntura internazionale; La terziarizzazione della "filiera" del manifatturiero; L'indagine congiunturale sulle piccole e medie imprese manifatturiere)
La dimensione territoriale della trasformazione industriale
(Una verifica territoriale delle trasformazioni industriali; L'impatto economico della trasformazione industriale a seconda delle caratteristiche del modello di sviluppo)
Introduzione ai cambiamenti strutturali intrapresi dalle piccole e medie imprese italiane all'inizio del nuovo millennio: la formazione della "middle class" d'impresa
(La nascita di un "nuovo nucleo" di impresa: la definizione del paradigma; La quantificazione statistica del fenomeno della MCI; L'andamento congiunturale della MCI)
Parte II. Il posizionamento competitivo delle imprese italiane
La competitività delle imprese: un quadro teorico di riferimento
(Introduzione; Livelli di competizione tra imprese; Dinamica delle preferenze e competizione tra imprese; La forma dei beni; Innovazione tecnologica versus innovazione relazionale; La dinamica delle preferenze e i prezzi relativi; Un nuovo contesto competitivo; Un modello di economia; Conclusioni)
La competitività del sistema manifatturiero italiano secondo la percezione degli imprenditori
(Un approccio di tipo "comportamentale"; I risultati dell'indagine; Il posizionamento competitivo in termini di valore aggiunto; Previsioni sul futuro della competitività; L'analisi SWOT)
La formazione del valore aggiunto delle imprese manifatturiere secondo la dimensione e la localizzazione provinciale
(Introduzione; La distribuzione del valore aggiunto manifatturiero per classi dimensionali; L'analisi per settore economico; L'analisi provinciale)
Parte III. Aspetti strutturali e congiunturali del sistema manifatturiero del Mezzogiorno
L'economia del Mezzogiorno nel nuovo millennio
(La competitività delle imprese e la sostenibilità dello sviluppo nel Mezzogiorno: un percorso divergente?; Gli SWOT d'area; Il modello ESA per il Mezzogiorno; Alcune riflessioni sulle politiche: convergenza versus benchmarketing?)
Il Mezzogiorno d'Italia tra competitività e debolezze strutturali
(Introduzione; Il ruolo del Mezzogiorno nell'economia italiana; I modelli di sviluppo del Mezzogiorno; Alcuni casi provinciali; Le dinamiche congiunturali delle PMI: i risultati dell'indagine; Il posizionamento competitivo delle PMI)
Appendice statistica
Questionario dell'indagine
Riferimenti bibliografici.

Contributi: Carlo Sangalli, Giancarlo Sangalli

Collana: Unioncamere - Centro Studi

Argomenti: Economia industriale

Livello: Studi, ricerche

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