Linee di assetto e scenari evolutivi della regione urbana milanese

A cura di: Pier Carlo Palermo

Linee di assetto e scenari evolutivi della regione urbana milanese

Atlante delle trasformazioni insediative

Edizione a stampa

38,50

Pagine: 176

ISBN: 9788846407573

Edizione: 1a edizione 1998

Codice editore: 302.1

Disponibilità: Nulla

Ancora oggi in molte autorevoli sedi nel quadro comunitario, nel quadro programmatico nazionale, in alcuni contesti regionali le grandi politiche delle infrastrutture e delle aree urbano-metropolitane non sembrano dedicare molta cura alle dimensioni territoriali, insediative e sociali dei problemi emergenti. I1 forte peso delle domande pregresse, una certa impazienza normativa, le semplificazioni apparenti delle ragioni funzionali o settoriali, la difficoltà di reinterpretare a questa scala e in forme nuove una gerarchia di interessi condivisa, fanno si che vi sia "poco territorio nelle grandi politiche".

Oppure la dimensione territoriale e le forme insediative sono intese ancora secondo schemi e modelli tradizionali dell'urbanistica moderna (la città compatta, le reti policentriche), mentre l'interpretazione del sociale sembra affidata soprattutto all'analisi di alcune dinamiche economiche aggregate.

Questo accade, paradossalmente, mentre si avverte con sempre maggiore chiarezza la necessità di un governo urbanistico del territorio alla grande scala; lo Stato e le Regioni tendono ad assumere nuove responsabilità, forse più selettive rispetto al passato, ma certamente più qualificanti; pesa la mancanza di nuove e condivise "immagini al futuro" del territorio italiano o di sue parti rilevanti; si sente il bisogno di concepire e sperimentare forme nuove di governo, sempre più orientate verso l'interazione cooperativa fra enti ed attori diversi, e non intese soltanto come il dominio territoriale di un'istituzione prevalente su un ambito spaziale ben delimitato.

Gli autori di questa ricerca ritengono che, anche alla grande scala, sia necessario e possibile restituire un territorio alle politiche d'area e di settore. Questo significa, in un caso complesso come la "regione urbana milanese", prendere le distanze dalla immagini più semplificanti della metropolizzazione delle aree periurbane, per cercare di mettere a fuoco visioni più problematiche (più di una, e in parziale contrasto): l'immagine di un territorio al plurale che comprende una molteplicità di principi insediativi e paesaggi sociali, variamente distribuiti e articolati nello spazio e nel tempo, ed è sottoposto a dinamiche complesse, dalle quali emergono forme nuove di relazioni e crescenti autonomie, che al limite potrebbero mettere in discussione l'unità apparente dell'intero territorio e la forza tradizionale del predominio metropolitano; ma anche l'immagine di una regione cerniera che assume un ruolo strategico per connessioni e relazioni a distanza, e quindi richiede nuove vie e porte d'accesso, nuove grandi strutture di attraversamento che devono trovare luogo, compatibilità e coerenza con i contesti di sviluppo e le trame insediative locali.

Su questi temi proponiamo un contributo ancora sperimentale, che cerca di delineare un possibile sfondo condiviso per l'interpretazione dei problemi e la costruzione delle politiche. Si tratta di una descrizione interpretativa con la quale vorremmo individuare e discutere alcuni scenari evolutivi per il territorio lombardo. La forma è quella familiare dell'Atlante, ma l'attenzione è rivolta soprattutto ai modi e ai significati del mutamento; temi e immagini sono in parte inconsueti; lo stile associa l'uso di tecnologie sofisticate a pratiche più artigianali, che forse possono favorire una riflessione paziente (a differenza degli automatismi di alcune tecniche informatiche); la qualità e il senso delle forme emergenti interessa più delle misure e della precisione quantitativa; il movimento dello sguardo tra scale diverse, dai quadri d'insieme alle situazioni locali di particolare interesse (e viceversa), diviene un requisito essenziale. Ci sembra utile sottoporre alla discussione queste ipotesi e questo stile, anche se il lavoro non è ancora completamente maturo. Si tratta peraltro di alcuni primi risultati locali di un ampio impegno di ricerca, che negli ultimi anni ha coinvolto componenti dell'urbanistica italiana in alcuni grandi progetti di interesse nazionale: le ricerche Itaten e Returb, un progetto strategico del Cnr. Un'iniziativa più specifica dell'Irer nel contesto lombardo è stata l'occasione per la messa a punto di questo rapporto.

Pier Carlo Palermo, Ambienti insediativi e processi di trasformazione. Verso nuove immagini e interpretazioni della regione urbana milanese
(I temi della ricerca; Principi, orientamenti, programmi; Un'idea di governo del territorio; Uno stile di analisi; L'Atlante; Temi e figure del mutamento)
Arturo Lanzani, Geografia degli ambienti insediativi lombardi
(L'ambito territoriale dell'indagine; I territori della densificazione; I territori a minore densità; Cenni sugli altri ambienti insediativi della regione)
Atlante delle trasformazioni insediative
(Paesaggi sociali e forme insediative. Quadri d'insieme e linee di tendenza; Strutture e dinamiche degli ambienti insediativi)
Elena Granata, Marco Mareggi, Carolina Pacchi, Temi e figure del mutamento. Schede analitiche
(Le principali tendenze demografiche e insediative; L'interpretazione della morfologia sociale; Le principali trasformazioni degli ambienti insediativi; Evoluzione delle trame insediative; Strutture e trasformazioni dei singoli ambienti: urbanizzazione reticolare del Vimercatese; Urbanizzazione reticolare del Magentino e del Saronnese; Conurbazione multicentrica dell'Olona e della Brianza milanese; Urbanizzazione pedemontana e collinare occidentale; Urbanizzazione pedemontana e di alta pianura orientale; Insediamenti della pianura irrigua del sud Milano, del Pavese e del Lodigiano)
Alessandro Balducci, Grandi progetti e modelli di sviluppo
(Una tipologia di interventi che altre regioni europee hanno già realizzato; Sono progetti caratterizzati da lunghe fasi di gestazione; Le difficoltà di implementazione; L'assenza di management è assenza di trasparenza; I molti fattori di ambiguità delle decisioni; Le grandi opere sono grandi macchine complesse; Si tratta di progetti scarsamente integrati; Il cambiamento di senso in relazione al contesto dello sviluppo territoriale; Ripensare le infrastrutture).

Contributi: Alessandro Balducci, Ruggero Bonisolli, Elena Granata, Arturo Lanzani, Marco Mareggi, Carolina Pacchi, Saverio Spadafora, Stefano Stabilini

Collana: Quaderni del Dipartimento di Architettura e Pianificazione

Argomenti: Urbanistica e pianificazione territoriale

Livello: Studi, ricerche

Potrebbero interessarti anche