• In che rapporto si pongono valori, convinzioni e norme?

• In che modo possono sopravvivere nel sistema-mente e nell'ordinamento giuridico norme irragionevoli e incongrue rispetto ai valori più alti generalmente condivisi?

• Come si spiega la persistenza di comportamenti individuali o dell'amministrazione inutili, diseconomici, difunzionali o dannosi?

• Quali sono gli auspicabili rimedi?

• Psicologia e diritto sono tradizionalmente considerati settori disciplinari separati, con qualche marginale punto di contatto (ad es., la psicologia giudiziaria, la psicologia della testimonianza, ecc.).

In questo volume è avviata un prima esplorazione interdisciplinare tra queste due aree del sapere secondo l'ottica comunicazionale. Si tenta cioè un'ibridazione feconda tra le più recenti acquisizioni delle ricerche sul funzionamento mentale e gli studi della normazione giuridica. In quest'ottica, da una parte la mente è vista come sistema di valori, convinzioni, norme e decisioni, con differenti aree di competenza, differenti livelli gerarchici e differenti livelli di complessità, flessibilità e congruenza; dall'altra i comandi e le norme giuridiche sono visti come messaggi analizzabili sotto l'aspetto pragmatico, cioè degli effetti concretamente prodotti nei destinatari.

Nel volume viene così a configurarsi la contrapposizione tra una mentalità passiva e conformista, diretta a spiegare, giustificare, subire o far subire, e un mentalità attiva e innovativa, alla continua ricerca dei punti-sistema su cui far leva per produrre il cambiamento ecologico desiderato.

Mauro Scardovelli, giurista, psicologo, trainer di programmazione neurolinguistica, è ricercatore presso il Dipartimento di Scienza dei processi conoscitivi, del comportamento e della comunicazione dell'Università di Genova. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni in campo giuridico (problemi costituzionali relativi all'ordinamento giudiziario) e psicologico, tra cui: La formazione del musicoterapeuta; Il flauto di Pan; Il feedback costruttivo.