C'è un debito da saldare all'origine di questo volume, un debito che l'Autrice, nel passato, ha contratto con sé stessa: completare, cioè, le sue riflessioni sulla creatività, originariamente centrate sull'emozione, analizzando anche il pensiero e la ricerca sul campo.
Fa da "contenitore" storico-psicologico di questo impegno l'analisi del complesso clima che ha preceduto gli studi di Guilford ed all'interno del quale l'Autrice rintraccia le ragioni psicologico-sociali che hanno reso possibile e necessario lo studio della creatività.
Dal quadro tracciato emerge, per il tramite di una osservazione epistemicamente "curiosa", il ruolo fondamentale in tal senso giocato da una diversa qualità dell'attenzione rivolta all'infanzia, come pure dal progresso tecnologico, fenomeni dei quali si rilevano le forze metabletiche che, in direzioni diverse, hanno contribuito alla creazione di un "clima" favorevole allo studio della creatività.
Vengono poi presentati i principali modelli teorici centrati sulla definizione, comprensione e valutazione del pensiero creativo, di cui si coglie la forte "divergenza", responsabile della disomogeneità semantica ma anche segno della immensa ricchezza e carica poietica propria della processualità creativa. E questo per saldare il debito relativo al pensiero.
La riflessione sulla persona(lità) creativa e la seconda parte del volume, in cui vengono proposte alcune ricerche sulla creatività, in età evolutiva, in relazione ad altre processualità psicologiche, quali, ad es., la flessibilità stereotipica di genere e la personalità creativa, saldano anche il debito relativo alla ricerca.
Pensare, essere, fare: strumenti della creatività, strumenti per la creatività, strumenti sulla creatività. I nostri strumenti.

Maria Elvira De Caroli, è professore straordinario di Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università degli Studi di Catania. Tra i suoi interessi di ricerca, l'analisi della creatività secondo una lettura centrata sul "pensare psicoanalitico" (Una briglia all'emozione. Creatività e psicoanalisi, Angeli, 1996), il "pensare e sentire infantile" alla luce di una personale lettura delle fiabe più note (Ancora le fiabe? Processi di simbolizzazione e costruzione del "reale", Oasi-Città Aperta Editrice, 2000) e, più recentemente, i processi di categorizzazione sociale e gli atteggiamenti pregiudiziali (Categorizzazione sociale e costruzione del pregiudizio. Riflessioni e ricerche sulla formazione degli atteggiamenti di "genere" ed "etnia", Angeli, 2005).